Il dialogo sociale è importante e deve essere portato avanti, ma tenendo presente che la priorità che l’Europa deve affrontare “è la mancanza di competitività”, e che per creare “lavori migliori e crescita”, le imprese devono diventare più competitive sul mercato mondiale perché gli investimenti provenienti da altre nazioni “non arrivano come vorremmo”. È quanto ha chiesto Emma Marcegaglia, presidente di BusinessEurope, la Confindustria europea, ieri sera al termine della conferenza di alto livello a Bruxelles “Un nuovo inizio per il Dialogo sociale”, organizzata dalla Commissione europea e a cui hanno partecipato, a nome dell’esecutivo, il vicepresidente Valdis Dombrovskis e la commissaria al Lavoro, Marianne Thyssen.
Per Marcegaglia, “il problema non è la mancanza di una legislazione sociale”, ma appunto “di competitività”, e nel dialogo tra le parti “bisogna concentrarsi su questa”, con il fine di “fare le riforme e creare così più posti di lavoro”.
“Noi non rifiutiamo la competitività”, le ha risposto Bernadette Ségol, segretario generale della Confederazione europea dei sindacati, “ma vogliamo anche la coesione sociale”, e uno sviluppo economico “che sia un bene per le persone”, non come quello “che abbiamo avuto fino ad ora con la gente che ha pagato il prezzo più caro”.
Ségol ha sottolineato che “questioni come il peggioramento delle condizioni di vita e gli stipendi”, sono “collegate a politiche economiche che sono state implementate a livello Ue”, nelle quali “serve un cambiamento”, perché quelle messe in campo negli ultimi anni “ci hanno portato nella situazione in cui siamo ora: con 25 milioni di disoccupati, e ineguaglianze e povertà in crescita”.