Nel 2013 i dati Eurostat hanno mostrato che all’interno dell’Unione Europea c’è una percentuale di 16.4% di differenza tra il salario maschile e quello femminile, una differenza che va dal 5% della Slovenia fino a più del 20% in paesi come Germania, Estonia, Austria e Repubblica Ceca.
Nel mercato del lavoro europeo le differenze tra i generi dipendono anche dal tipo di occupazione, solo un terzo delle donne lavora come manager, mentre due terzi del mondo femminile lavorano come operaie, soprattutto nel settore vendita e nel settore dei servizi.
La differenza di stipendi tra i due sessi registrata nel 2013 da Eurostat ci mostra che è meno del 10% in Slovenia (3.2%), Malta (5.1%), Italia (7.3%), Belgio (9.8%), Romania (9.1%), Polonia (6.4%), Croazia (7.4%). Invece questa differenza supera il 20% in paesi come Germania (21.6%), Estonia (29.9%), Austria (23.0%), Repubblica Ceca (22.1%).
Questo divario salariale tra il 2008 ed il 2013 è calato in molti paesi europei, come in Lituania, Cipro, Malta, Polonia e Repubblica Ceca. Invece sempre in questo arco di tempo in Spagna, Italia, Portogallo, Lettonia ed Estonia è aumentato. L’Italia dal 2008 al 2013 è passata dal 4.9% al 7.3%.
Un altro dato interessante è quello del part-time. Il tasso di occupazione femminile europeo nel 2013 è del 62.6%, di cui il 31.8% lavora part-time. Mentre per gli uomini il dato è un altro, dei 74.2% dei lavoratori solo l’ 8.1% lavora part-time. In Italia del 69.8% dei lavoratori maschili solo il 7.4% lavora part-time; invece per le donne i numeri si fanno più alti, su 49.9% donne lavoratrici, il 31.8% ha un contratto part-time.
Per quanto riguarda le alte cariche investite dalle donne i numeri sono molto bassi, in quanto una donna su tre è manager (33%) e invece due su tre sono operaie (67%) e lavorano nel settore delle vendite e dei servizi. I paesi europei dove le donne manager sono meno sono Cipro (19%), Lussemburgo (16%), Olanda (25%), Croazia (25%). Al contrario invece per altri paesi come Ungheria (41%), Polonia (38%), Lettonia (44%), dove il numero delle donne in posizione di manager aumenta. Caso a parte Irlanda (46%) e Repubblica Ceca (43%) dove i numeri delle donne manager sono maggiori di quelle della classe operaia.
La situazione in Italia è questa: l’impiego femminile è del 42%, dove il 28% è occupato da manager, il 64% come operaie. Il 60% lavora nel settore vendite ed assistenza, e il 10% nel commercio e in mestieri manuali.
Obbiettivo chiave per l’EU è di raggiungere entro il 2020 un tasso di occupazione pari al 75% tra le persone di età tra i 20 e i 64 anni. Per le donne c’è ancora molto da fare. Cosa c’è da festeggiare?