Primo via libera della Commissione europea alla proposta di legge di iniziativa popolare per fermare la vivisezione in tutta Europa. La Commissione europea ha verificato e convalidato le firme raccolte per la Iniziativa dei cittadini europei (Ice), supportata da numerose organizzazioni europee tra cui Animal Amnesty, WWF, Animalisti Italiani, la Lega Nazionale per la Difesa del Cane e la Lega anti vivisezione (Lav). In tutto le sottoscrizioni raccolte sono state 1 milione e 173mila tra Spagna, Italia, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Germania, Slovenia, Francia, Finlandia. Nei prossimi tre mesi le organizzazioni promotrici dela campagna Stop vivisection saranno invitate a Bruxelles per poter dar voce alle loro idee, accompagnate da scienziati e giuristi per sostenere la propria causa. La Commissione dovrà poi decidere se e in che modo potrà procedere per rendere l’iniziativa una proposta di direttiva, cosa non scontata, come ha dimostrato l’Ice per l’acqua pubblica.
La petizione chiede all’esecutivo comunitario di difendere gli animali e proibire la vivisezione attraverso una direttiva ad hoc. La richiesta si fonda su due basi: la prima è quella etica in quanto per i promotori gli animali non dovrebbero subire pratiche assimilabili a torture a fini di sperimentazione medica. La seconda è invece scientifica: le Ong hanno citato diversi studi che dimostrano che gli esperimenti fatti sugli animali non sono predittivi per l’uomo e si sono quindi spesso inefficaci e dunque pericolo per la salute umana e ambientale. Il loro utilizzo infine sarebbe un freno allo sviluppo della ricerca di altri metodi alternativi.
Al giorno d’oggi il sessanta per cento dei laboratori a livello mondiale utilizza animali per test di cosmetica, farmaceutici, psicologici, per ricerche mediche e test militari, nonché a scopi scolastici. I test sugli animali a uso cosmetico in Europa sono vietati da una direttiva del marzo 2013.
Una iniziativa dei cittadini costituisce un invito rivolto alla Commissione europea perché proponga un atto legislativo su questioni per le quali l’Ue ha la competenza di legiferare. Deve essere sostenuta da almeno un milione di cittadini europei, di almeno 7 dei 28 Stati membri. Quella contro la vivisezione è la terza iniziativa dei cittadini a raggiungere questo risultato. La prima è stata “Right2Water”, che chiedeva di garantire a tutti il diritto all’acqua, e che però non ha avuto seguito in quanto la Commissione ha affermato di non poter agire in questo campo che rimane di competenza degli Stati membri. La seconda è stata quella di “One of Us” che chiedeva di eliminare i finanziamenti Ue a pratiche che portano alla distruzione di embrioni umani.