La Commissioen europea sta lottando contro l’invasione del pericoloso calabrone asiatico. Arriva oggi la risposta del Berlaymont sull problema sollevato dall’europarlamentare del Pd Renata Briano sulla Vespa Velutina Lepeletie, conosciuta anche come calabrone asiatico, un pericolo per l’uomo, per l’apicoltura e per l’intero ecosistema.
Il calabrone asiatico arriva dal continente asiatico e si è diffuso nel 2004 in Francia a causa di una partita di vasi per Bonsai. Da lì si è sparso in molti altri paesi, tra cui anche l’Italia. L’insetto, lungo circa tre centimetri , è molto dannoso per l’uomo, ma anche per l’ecosistema. In Francia ha già distrutto il cinquanta per cento degli alveari delle api operaie, suo cibo preferito, costituendo di conseguenza anche un danno per l’apicoltura.
L’interrogazione di Briano era stata presentata sulla base di dati raccolti dalle associazioni apistiche liguri e dal Prof. Marco Porporato del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Torino, ha allarmato la Commissione europea che “ ha dichiarato di essere consapevole del problema e di aver già preso misure per limitate l’impatto della vespa” ha spiegato l’europarlamentare. “La strategia UE 2020 sulla biodiversità – continua Briano- mira ad assicurare una risposta generale e coordinata a livello europeo per contrastare le specie aliene invasive”.Si sono attivati anche dei programmi di ricerca come Horizon 2020 che potrebbero sostenere ricerche sulle specie invasive come il calabrone asiatico.
L’Ue inoltre propone anche di affrontare il problema localmente con la partecipazione degli apicoltori. Spetta quindi anche agli Stati membri provvedere al contrasto delle specie invasive, con misure di controllo e procedure di distruzione dei nidi. In conclusione Briano sostiene che è fondamentale “la collaborazione tra tra Europa e Stati membri per un piano duraturo”.