Da oggi la decisione è ufficiale e potrebbe diventare effettiva già a partire dal mese di marzo, cioè venti giorni dopo la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale dell’Unione europea, che avverrà nelle prossime ore. Il Consiglio europeo ha adottato formalmente le nuove regole sugli Organismi geneticamente modificati, confermando che ogni Stato membro sarà libero di vietare, sul proprio territorio, anche coltivazioni autorizzate a livello europeo.
La necessità della direttiva, approvata in via definitiva dal Parlamento europeo a gennaio dopo un accordo tra Parlamento, Commissione e Stati raggiunto sotto presidenza italiana, era nata per porre fine ai continui scontri sul tema tra i diversi Stati. Con le vecchie regole i Paesi potevano limitare o vietare temporaneamente l’uso di un Ogm solo in caso di emergenza o se in possesso di “nuove prove” relative al rischio di questo organismo geneticamente modificato per la salute umana o per l’ambiente. Ora, invece, ogni Paese potrà decidere autonomamente, visto che avrà il potere di limitare o vietare del tutto le coltivazioni approvate a livello europeo per ragioni di politica ambientale, obiettivi di pianificazione urbana e rurale, impatto socio-economico, per evitare la presenza involontaria di Ogm in altri prodotti e per obiettivi di politica agricola. La direttiva prevede anche che gli Stati membri che decidono di coltivare Ogm debbano garantire che le colture non contaminino altri prodotti e soprattutto dovranno assicurare zone “cuscinetto” con le nazioni confinanti per essere sicuri di non contaminare altri Paesi.
Le nuove regole europee “daranno agli Stati membri la libertà di scelta: possono decidere se vogliono che colture geneticamente modificate vengano coltivate sul proprio territorio oppure no”, commenta Janis Duklavs, ministro dell’agricoltura della Lettonia, Paese che ha la presidenza di turno del Consiglio Ue. Secondo Duklas le nuove regole sono “in linea con il principio di sussidiarietà e rispetta i cittadini e le preferenze degli agricoltori”.
Decisione positiva e appoggiata da “quasi 8 cittadini su 10 (il 76%) che si oppongono al biotech nei campi”, commenta soddisfatta Coldiretti. “Ora – aggiunge il presidente della confederazione degli agricoltori, Roberto Moncalvo – tocca al parlamento italiano mettere a punto una normativa nazionale che possa dare continuità alla lungimirante scelta fatta dall’Italia di vietare gli Ogm”. Con questa decisione “siamo di fronte a un importante e atteso riconoscimento della sovranità degli Stati nonostante il pressing e alle ripetute provocazioni delle multinazionali del botech”, sottolinea il presidente di Coldiretti, secondo cui l’Italia sarà comunque protetta perché “l’Europa da un lato, le Alpi e il mare dall’altro, renderanno l’Italia finalmente sicura da ogni contaminazione da Ogm a tutela della straordinaria biodiversità e del patrimonio di distintività del Made in Italy”.