colonna sonora: Miles Davis – Time After Time
— SPOT —
Sei senza lavoro nonostante il Jobs Act?
Abiti ancora con mamma e papà ma questi proprio non danno cenno di volersene andare?
Vuoi cambiare le cose ma hai capito che non basta scrivere boiate in rete?
Vieni con noi, siamo la soluzione che fa per te.
Non è richiesta alcuna esperienza, vitto e alloggio sono pagati e c’è la possibilità di viaggiare molto. Imparerai a camminare nel deserto e a dormire nelle caverne.
Potrai ammirare antichissime opere d’arte di stile infedele e poi distruggerle senza remore, potrai sfogarti con i giornalisti che non ti piacciono tagliandogli la testa, potrai farti saltare in aria in luoghi affollati per conoscere finalmente le quaranta vergini per le quali hai firmato il contratto.
Fai come il Magnotta: iscriviti ai terroristi!
Take it ISIS.
— FINE SPOT —
Visti i recenti fatti di cronaca, come la misteriosa macchia bianca sulla superficie del proto-pianeta Cerere che secondo me é solo un graffietto sull’obbiettivo, o la scoperta che per non essere massacrati dalla polizia basta vestirsi da black block o da ultrà, o il tour di Salvini che cerca consensi anche tra quelli che fino a ieri erano terroni di merda e romani ladroni, ma soprattutto visto il momento molto particolare della mia vita del quale non sto qui a parlare in pubblico, ma per il quale magari aprirò un blog apposito con foto annesse, mi trovo costretto a dovervi far rinunciare a Fuori Tema come l’avete conosciuto finora.
Ringrazio il direttore per l’ospitalità e la pazienza dimostratemi finora, i lettori per le centinaia di email di supporto e rose rosse che mi inviano quotidianamente e ovviamente lo scenografo, la coreografa e il tecnico del suono (è una lettera prestampata che ho trovato onlain, forse dovrei correggerla).
Sono giunto ad un accordo con Vostro Signore per il quale anche senza l’uscita di Fuori Tema comunque il venerdì e il uichènd arriveranno, solo che il lunedì sarà un po’ più lungo.
La vita balla, il futuro passa e le generazioni pogano. Che non vuol dire niente ma quando diventerò famoso sarà una delle frasi più controverse per i miei studiosi.
Non posso più assicurare una cadenza regolare né una lunghezza estenuante né le fastidiosissime frasi ridondanti ed arzigogolate che non portavano a niente tipiche di questa rubrica amata più per moda che per contenuti.
Devo riorganizzare le idee, riprendere progetti, separare i sogni dai calzini e spolverare le sinapsi. E riprendere il controllo della vita reale.
Se il direttore non mi licenzia visto che scrivo qui senza dargli alcun preavviso, ci rivederemo su queste pagine, o sul mio blog, o su feisbuc o su tuitter oppure citofonatemi basta che portate una boccia di vino.
Per adesso buon uichènd a chi ad un certo punto si ferma, si siede e si guarda un po’ intorno, rendendosi conto che non lo faceva da anni.