C’è il secondo impegno ufficiale di uno Stato membro a contribuire piano Juncker. Dopo la Germania, che a fine gennaio ha comunicato di volerci mettere 8 miliardi di euro, ora a farsi avanti è la Spagna: Madrid ha annunciato l’intenzione di fare la sua parte contribuendo con un miliardo e mezzo di euro ai progetti finanziati dal Feis, il Fondo europeo per gli Investimenti strategici che è al cuore del piano di investimenti della Commissione europea. Il contributo spagnolo arriverà attraverso la banca nazionale di sviluppo, Instituto de Crédito Oficial (ICO).
“Abbiamo fatto un passo in più verso l’obiettivo di un investimento totale da 315 miliardi di euro provenienti da partner pubblici e privati”, commenta il commissario alla crescita, Jyrki Katainen che dichiarandosi “molto contento” per la decisione di Madrid “incoraggia gli altri Stati membri a seguire l’esempio di Spagna e Germania”. Oggi “è un grande giorno – continua Katainen – non solo per le imprese spagnole ma per tutte le imprese europee”.
La crisi economica ha portato, in Spagna, ad una forte riduzione degli investimenti. Nel 2014 il Pil e il consumo privato erano inferiori rispettivamente del 5% e del 9% rispetto ai livelli massimi registrati nel 2007, mentre per gli investimenti lo scarto è stato del 36%. Gli investimenti sono comunque tornati ad aumentare nel 2014 (di un +3,2%) e l’aumento dovrebbe farsi più consistente nel 2015 e nel 2016.