I risultati elettorali nazionali vanno tenuti in considerazione, ma non si possono certo cambiare le regole europee ogni volta che cambia un governo. Parlando alla Plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles il Presidente della Commissione è tornato sull’argomento Grecia. Il Paese, dice, con l’elezione di Alexis Tsipras, “ha preso una decisione sovrana che rispetto”, ma non per questo ora “le regole europee vengono annullate”. “Alle urne andranno anche Estonia, Finlandia, ma se dopo ogni elezione dobbiamo rimettere in causa i Trattati e le regole allora uccidiamo l’Europa”, ha dichiarato il presidente secondo cui chi chiede questo “offende il buonsenso”.
Juncker, rispondendo a chi in Aula criticava il ruolo della Commissione nelle trattative tra il governo di Syriza e l’Eurogruppo, ha rivendicato: “Se non avessimo fatto quanto abbiamo fatto non ci sarebbe stato l’accordo”. “Se la Commissione fugge viene criticata, se si implica troppo pure”, ha aggiunto il presidente secondo cui invece l’esecutivo vuole “interessarsi da vicino alla gestione collettiva e solidale della moneta unica”. “Io non la ha vocazione di dividere l’Europa, ma di unirla”, ha concluso.