I Paesi nordafricani confinanti con la Libia “convergano nel sostenere lo sforzo delle Nazioni unite”, impegnate nel Paese con il loro inviato speciale Bernadino Leon, il quale “sta cercando di mettere attorno a un tavolo le diverse parti in conflitto”. È la richiesta che il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni ha portato in Tunisia nel corso di un viaggio durante il quale ha incontrato sia il presidente tunisino Beji Caid Essebsi, che il ministro degli esteri, Taieb Baccouche.
Il capo della diplomazia italiana ha registrato da Tunisi il massimo sostegno. Condividiamo l’idea che “la soluzione alla crisi libica possa essere solo politica”, ha dichiarato Baccouche, aggiungendo che l’opzione “militare non può essere quella buona, perché complica la situazione anche da punto di vista dei flussi migratori”.
Posizione su cui Gentiloni è in piena sintonia. “Finché siamo impegnati su questo piano”, quello del dialogo, “non è utile discutere di piani diversi o alternativi, che comunque saranno sul terreno politico e diplomatico”, ha precisato il ministro, lasciando intuire che altre opzioni verranno valutate se la situazione non dovesse sbloccarsi. Tant’è che, ha ammesso il numero uno della Farnesina, “in questi giorni ci sono delle difficoltà.
Un accordo tra i due governi libici, quello riconosciuto di Tobruk e quello di Tripoli appare infatti in una fase di stallo. Ma quello che assolutamente si vuole evitare è che la comunità internazionale sostenga solo una delle due fazioni. “Non ci può essere una parte di quelle in conflitto che prenda il sopravvento sul piano militare”, spiega infatti Gentiloni, convinto che non ci possa “essere una prospettiva di divisione” del Paese.
Gentiloni ha anche sottolineato la necessità che l’Europa assuma un ruolo di primo piano per una soluzione diplomatica alla crisi libica. “È importante – ha dichiarato – che il prossimo vertice dei capi di Stato e di Governo dell’Ue abbia la Libia tra i punti principali”. Dopo le rassicurazioni del presidente del consiglio europeo Donald Tusk al premier Matteo Renzi, sull’inserimento della Libia nell’ordine del giorno del prossimo vertice europeo, il 19 e 20 marzo prossimi, Gentiloni ritiene che gli sforzi italiani “per mettere il tema della crisi libica al centro dell’agenda internazionale ed europea” stiano dando i loro frutti.