La lista delle riforme che il governo di Alexis Tsipras si è impegnato a sostenere ha convinto sia ‘le istituzioni’, anche se con diverse perplessità di Bce e Fmi, che l’Eurogruppo il quale ha dato il via libera formale alla procedura per l’estensione del programma di aiuti per altri 4 mesi. “Le istituzioni ci hanno fornito il loro primo punto di vista”, in cui affermano di considerare “questo elenco di misure sufficientemente esauriente da essere un punto di partenza valido per una positiva conclusione del riesame”, si legge in una nota dell’Eurogruppo che si è riunito oggi in teleconferenza, che afferma di aver “deciso di procedere con le approvazioni nazionali al fine di raggiungere la decisione finale in merito alla proroga di un massimo di quattro mesi dell’attuale Master Financial Assistance Facility Agreement”. Un passaggio formale dovuto ma nel quale non si attendono colpi di scena. L’estensione del programma vuol dire che i soldi del prestito concesso nel 2012 e ancora non esborsati, ovvero 10,9 miliardi, rimarranno disponibili per la Grecia, ma potranno essere utilizzati solo per ricapitalizzare le banche, e il disborso avverrà soltanto quando la revisione delle ‘istituzioni’ sull’implementazione delle promesse fatte sarà completata.
La lettera di Atene, ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem parlando in audizione al Parlamento europeo questa mattina, “è arrivata a Bruxelles in tempo ieri sera”, e precisamente “alle 23:15 nella mia casella di posta”, smentendo così le voci su un presunto ritardo nell’invio. Il vicepresidente dell’esecutivo, Valdis Dombrovskis, e il commissario agli Affari econnomici Pierre Moscovici si sono detti “incoraggiati dall’impegno a combattere l’evasione fiscale e la corruzione”, anche “attraverso sforzi per modernizzare le amministrazioni fiscali e doganali”, nonché dall’impegno della Grecia a “proseguire le riforme per modernizzare la pubblica amministrazione”. Ulteriori dettagli sulle riforme “in questi e in altri settori chiave”, affermano i due membri dell’esecutivo, “dovrebbero essere forniti e approvati prima della fine del mese di aprile, in linea con la dichiarazione dell’Eurogruppo della scorsa settimana”.
Dijsselbloem si è mostrato ottimista ma ha precisato ancora una volta che questo è solo l’inizio di un percorso. Per capire se la Grecia è tornata sulla strada della stabilità finanziaria “ci vuole tempo”, perché “non basta promettere o fare una legislazione”, quello che conta è che la legislazione “venga implementata”, e questo significa che “ci vorrà più tempo” dei prossimi quattro mesi per dare un giudizio definitivo. E se ci sarò poi un “ulteriore supporto” per il Paese, ovvero un ulteriore programma, questo “lo si prenderà in considerazione solo dopo l’estate”.