Inflazione al -0,6% a gennaio in Eurozona, come non si vedeva dal 2009. I dati annuali dell’Eurostat certificano una situazione di deflazione che continua. Tra dicembre 2014 e gennaio 2015 il crollo dell’inflazione annuale dell’Europa a diciannove è stato dello 0,4%. Se si guarda al raffronto annuale la differenza è netta: a gennaio 2014 l’indice inflattivo era dello 0,8%, a distanza di un anno -0,6%. Su base mensile l’ultima volta non in deflazione è stata a novembre. Stando ai dati dell’Istituto europeo di statistica, in Eurozona ci sono solo due Paesi con saldo positivo: Malta (inflazione allo 0,8%), e Austria (0,5%). Se si aggiungono Romania (0,5%), Svezia (0,4%) e Regno Unito (0,3%), solo cinque Paesi in tutta l’Ue hanno inflazione ancora positiva. L’Unione europea nel complesso vede un’inflazione al -0,5%.
A gennaio indici di forte deflazione si registrano in Grecia (-2,8%) e Bulgaria (-2,3%), ma indici ben sopra le medie europee si hanno anche in Spagna (-1,5%), Lituania e Ungheria (-1,4%), Lussemburgo (-1,1%) e Polonia (-1%). Germania e Italia appaiate, entrambe a -0,5%, mentre è -0,4% in Francia.
A incidere soprattutto il crollo dei prezzi nel settore energetico, con le flessioni dei carburanti per i trasporti (-0,77%) e dell’olio per il riscaldamento (-0,24%). In flessione anche le telecomunicazioni (-0,05%).