Si tratta ancora soltanto dei primi dati, ma sono incoraggianti i risultati dei test sul farmaco sperimentale contro l’Ebola a cui sta lavorando l’istituto nazionale francese di ricerca Inserm, grazie anche ai finanziamenti europei che arrivano dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020. Il farmaco, rilevano i test, può ridurre in modo considerevole la mortalità nei pazienti che hanno livelli bassi del virus nel sangue (abbassando il tasso di mortalità dal 30 al 15 per cento), anche se non risulta efficace per quelli con un’alta carica virale che presentano la malattia in forma grave.
Il trial attualmente in corso, condotto dall’Istituto francese di ricerca Inserm, è stato avviato il 17 dicembre 2014 nel Centro di trattamento Ebola di Medici Senza Frontiere (Msf) a Guéckédou, in Guinea, dove l’epidemia ha avuto inizio. Da settembre 2014, la Commissione europea ha mobilitato quasi 24 milioni e mezzo provenienti da Horizon 2020 per supportare la ricerca contro il virus Ebola tramite una procedura d’emergenza. Il progetto coordinato dall’Istituto di ricerca francese è stato tra i quattro selezionati attraverso questa procedura d’emergenza e gli sono stati destinati oltre 2 milioni e mezzo di euro di cui 1 milione e 930 mila euro sono stati immediatamente resi disponibili per le attività di ricerca iniziate dal 1 novembre 2014.
“Sono entusiasta dei risultati incoraggianti di uno dei progetti finanziati dall’Ue per combattere l’Ebola”, commenta il commissario Ue per la Ricerca, Carlos Moedas. “Se i risultati sono confermati dalla sperimentazione clinica in corso – continua – questo sarà il primo trattamento mai sviluppato contro questa malattia mortale durante l’epidemia in corso”. Questi risultati “mostrano il successo della rapida reazione della Commissione europea all’epidemia di Ebola per supportare la ricerca”, sottolinea il commissario, secondo cui “questo è un esempio sorprendente di quello che i migliori cervelli possono realizzare con il sostegno dell’Ue quando c’è così tanto in gioco” e “mostra come i finanziamenti Ue possano portare a scoperte che salvano la vita delle persone”.