“Noi abbiamo fatto i compiti a casa, con molta fatica ma con buoni risultati. L’Italia affronta un’esame molto duro, ma il fatto che si guardi anche ai numeri futuri mi rende moderatamente ottimista”. Sono parole del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che intervistato da Giovanni Minoli alla presentazione di un libro, a Milano, mostra un cauto ottimismo sull’esito della valutazione della Legge di bilancio da parte della Commissione Ue.
E’ questo, infatti, l’esame “molto duro” a cui si riferisce il titolare di Via XX Settembre. E i “compiti a casa” – espressione che non si sentiva da qualche tempo – sono le riforme strutturali richieste da Bruxelles. Il ministro ha inviato sabato la sua relazione con le informazioni aggiuntive attese da Berlaymont. Proprio al capitolo riforme ha riservato lo spazio più ampio, sottolineando i benefici che ne deriveranno per l’economia italiana e, conseguentemente, per i conti pubblici. E’ l’elemento su cui Padoan punta perché la Legge di stabilità venga promossa dall’esecutivo europeo.
Il titolare dell’Economia si è pronunciato anche sulla Grecia, mentre a Bruxelles si attende la lettera di Atane con la richiesta di un prolungamento di 4 mesi del programma di sostegno europeo e l’indicazione di un piano di riforme che il premier Alexis Tsipras si impegna a realizzare. “Ci sono regole condivise da tutti i Paesi dell’Unione europea e vanno rispettate – ha dichiarato Padoan – perché suppliscono al problema molto grave della mancanza di fiducia reciproca”. Fissato questo principio, secondo Padoan “da lì si parte per fare delle concessioni”, anche perché “la flessibilità fa benissimo, ma deve partire dalla fiducia”.