Il Piano da 300 miliardi per gli investimenti della Commissione europea “non è la risposta a tutti i problemi dell’Europa”. Lo ha detto il presidente Jean-Claude Juncker parlando all’inaugurazione dell’ufficio permanente a Bruxelles della Banca europea per gli investimenti (Bei), istituto che ha la sua sede in Lussemburgo. Nel lanciare il piano, che proprio dalla Bei sarà gestito, afferma Juncker, “abbiamo lanciato una nuova alleanza”, una alleanza “virtuosa”, in cui le due istituzioni “qualche volta in competizione”, ora “nuotano nella stessa direzione”.
Però, ha affermato il presidente dell’esecutivo comunitario, “sarebbe folle pensare che questo Piano possa essere una risposta a tutte le domande”, e per questo bisogna ricordarsi che per combattere la crisi, “il consolidamento di bilancio e finanziario restano importanti”, e questo “non è cambiato”, in quanto “non possiamo avere crescita e posti di lavoro allargando il deficit e facendo nuovi debiti”. Le riforme strutturali insomma per Juncker “sono sempre importanti”, e il Piano senza di esse “sarà un fallimento” essendo esso solo, ribadisce ancora, “non la risposta, ma parte della risposta”