Ora è un “impegno irrevocabile” quello della Bosnia a proseguire sul cammino delle riforme per sbloccare il percorso verso l’Europa. Le due camere del parlamento locale hanno votato a favore di un un piano di riforme sociali ed economiche per rispondere ai criteri che consentiranno di richiedere lo status di Paese candidato all’Ue. “Una decisione storica, presa a nome dei tanti che si aspettano che questo Stato faccia finalmente dei progressi sulla via europea”, l’ha definita l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini oggi in visita nel Paese. Resta però “solo l’inizio”, ricorda la responsabile della diplomazia Ue, che ha invitato i parlamentari bosniaci a “concentrarsi fin da ora su misure concrete”.
“Il vostro Paese – ha ricordato Mogherini ai deputati – ha una grande potenzialità ed è tempo di capirlo, perché non avete il lusso di ripetere gli errori dei vostri predecessori”. Per l’Alto rappresentante “l’attuazione delle riforme non sarà facile” ma l’Ue, ha garantito “è pronta a seguirvi in questo percorso” che deve “risolvere i problemi economici e sociali e aumentare l’occupazione” Tra le priorità da affrontare, Mogherini ha evidenziato anche “le riforme della sanità e dell’istruzione”, oltre che quella del settore sociale. Inoltre, per il capo della diplomazia Ue “è necessario istituire un’economia di mercato funzionale e lo stato di diritto” e rafforzare le capacità amministrative per migliorare l’efficienza delle istituzioni a tutti i livelli del potere. Un percorso non solo nazionale ma anche europeo perché “il successo del Paese – ha detto Mogherini ai deputati bosniaci – rappresenterà anche il successo dell’Unione europea”.
Secondo il nuovo approccio dell’Ue, definito su proposta della Germania e della Gran Bretagna alla fine del 2014, Bruxelles ha chiesto alla Bosnia di realizzare con urgenza le riforme sociali ed economiche in modo da poter richiedere lo status di paese candidato all’Ue entro la fine del 2018.