Terrorismo e non solo; lo scambio di informazioni a livello europeo e’ decisivo, ma l’Italia e’ in ritardo nel dotarsi di strumenti che rafforzino la cooperazione tra i Paesi dell’Unione. Il rilevo e’ della commissione parlamentare per le politiche comunitarie di Montecitorio.
La commissione della Camerea non manca di “stigmatizzare il ritardo con cui l’Italia si accinge a dotarsi di uno strumento che rafforza la cooperazione di polizia tra i Paesi membri dell’Unione europea, posto che la tempestiva condivisione di informazioni e intelligence costituisce un elemento decisivo per il contrasto efficace dei fenomeni delinquenziali più pericolosi”. Il riferimento e’ alla semplificazione dello scambio di informazioni, una norma che riproduce una delega al Governo contenuta nella legge comunitaria 2008 (legge n. 88 del 2009) “che non è stata mai esercitata”.
La commissione di Montecitorio quindi auspica che “l’Italia si attivi presso le Istituzioni europee per sollecitare un impegno comune nel contrasto al terrorismo e alla criminalità transfrontaliera”, proponendo strumenti per la «comunitarizzazione» delle decisioni-quadro nel settore della cooperazione giudiziaria penale e di polizia “al fine di garantire una rapida e diffusa attuazione di disposizioni utili al contrasto e alla lotta al terrorismo in ciascun Paese membro dell’Unione europea”. Non solo: la commissione suggerisce anche al nostro Paese di “attivarsi per estendere all’antiterrorismo le competenze della costituenda Procura europea”.