L’Unione europea ha affrontato la crisi ucraina come “un sonnambulo” e si è resa responsabile, così come la Gran Bretagna, di un “catastrofico travisamento” delle intenzioni della Russia. È impietoso il quadro tracciato dalla Commissione Esteri della Camera dei Lord britannica sul ruolo delle diplomazie britannica ed europea in Ucraina. Un rapporto redatto al termine di nove mesi di lavori denuncia “la mancanza di una robusta capacità di analisi, sia in Gran Bretagna che nella Ue” che “ha portato a una lettura catastroficamente errata della situazione che ha condotto alla crisi”, ha denunciato il presidente della commissione, Lord Tugendhat.
Secondo i Lord “il Regno Unito e gli altri Stati membri non sono stati in grado di leggere gli eventi sul terreno e di offrire una risposta autorevole”, ostacolati in questo anche da interessi nazionali concorrenti. L’Ue, sostiene il rapporto, dovrebbe accrescere le sanzioni seguendo l’esempio degli Stati Uniti, colpendo le persone più vicina a Putin e non funzionari di medio livello in Crimea. Da considerare, continua ancora la Camera dei Lord, ulteriori sanzioni nel settore finanziario.
L’Europa è accusata dai Lord anche di eccessivo ottimismo nel rapporto con Mosca: “Il rapporto dell’Ue con la Russia si è fondato per troppo tempo sull’ottimistica premessa che la Russia fosse avviata a diventare una democrazia europea”, afferma il rapporto. Ma questo “non è stato il caso” e “gli Stati membri sono stati lenti a rivalutare il rapporto e adattarlo alla realtà della Russia che abbiamo oggi”.