La richiesta della Grecia di prolungare il programma di assistenza è arrivata a Bruxelles ma, come era prevedibile, il testo della lettera firmata dal ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, non ha soddisfatto tutti. La missiva è stata sufficiente però per convincere il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, a convocare l’Eurogruppo straordinario che era rimasto in bilico fino all’ultimo secondo. La Grecia chiede sì l’estensione del programma ma nella lettera inserisce diversi distinguo in cui fa capire che l’applicazione degli impegni presi dal vecchio governo è legata comunque alla compatibilità con le evolute condizioni economiche e con i piani del governo guidato da Alexis Tsipras, per combattere la difficile situazione sociale nel Paese.
Per questo in mattinata non si è fatta attendere la risposta piccata del governo tedesco secondo cui “la lettera di Atene non è una proposta che porta ad una soluzione significativa”, come ha scritto in una nota Martin Jaeger, portavoce del ministero dell’Economia tedesco, aggiungendo che il testo firmato da Varoufakis “va verso la direzione di un prestito ponte, senza soddisfare le richieste del programma”, e quindi “non soddisfa i criteri definiti dall’Eurogruppo lunedì”. Sulla stessa linea il premier finlandese, Alexander Stubb, secondo cui l’impegno greco “non è sufficiente” a rassicurare i partner europei nel concedere questa proroga.
Per il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, la lettera del governo greco invece “è un primo segnale positivo che potrebbe aprire la strada a un ragiovenole compromesso”. E così la pensa anche il vicecancelliere tedesco, Sigmar Gabriel, evidenziando una spaccatura sull’argomento nel governo di Berlino. Dal suo ministero una nota afferma che “la proposta scritta del governo greco per le trattative sul prosieguo del programma di riforme è un primo passo nella direzione giusta”, aggiungendo che “questo nuovo atteggiamento del governo greco andrebbe utilizzato come punto di partenza per le trattative, e non pubblicamente respinto a priori”.
In serata è arrivata una telefonata tra Tsipras (che ha sentito anche Matteo Renzi) e Angela Merkel. Una conversazione che il premier greco ha definito “positiva nei toni e volta a trovare una solzuione mutualmente buona per la Grecia e l’Eurozona”.
Alla riunione sarà presente anche il ministro delle Finanze italiano, Pier Carlo Padoan, che nel pomeriggio aveva mandato una nota alla stampa per far sapere che non sarebbe stato presente in quanto impegnato nel Consiglio dei ministri. La decisione però è stata cambiata in serata dopo che una lunga riunione a Palazzo Chigi si è deciso di dare la priorità alla riunione di Bruxelles, facendo saltare l’esame dei decreti di attuazione della delega fiscale.
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