Un’accoglienza così, in Europa, nessuno gliela riservava da tempo. Almeno da quando, lo scorso luglio, il volo MH17 della Malaysia Airlines si schiantò al suolo colpito da un missile partito da una zona dell’Ucraina controllata dai ribelli filorussi. E invece in Ungheria, per il presidente russo Vladimir Putin, sono tutte strette di mano, parole di stima e promesse collaborazione da parte del premier ungherese (poco amato a Bruxelles) Viktor Orban, unico, finora, a rompere un fronte europeo che al leader del Cremlino riserva soprattutto richiami e minacce di sanzioni.
“Siamo convinti che l’esclusione della Russia dall’Europa non sia una cosa ragionevole”, dice apertamente Orban, parlando ad una conferenza stampa congiunta dei due dopo l’incontro. “La sicurezza – aggiunge – non può essere creata senza la Russia ma solo insieme alla Russia. Per questo dobbiamo negoziare, negoziare, negoziare”. “Non c’è soluzione militare” al conflitto nell’Est dell’Ucraina, si dice d’accordo il presidente russo Vladimir Putin, lanciando un appello alle autorità di Kiev, affinché non “impediscano ai soldati a Debaltseve di deporre le armi”.
Non solo una vicinanza ma una vera ammirazione quella di Orban nei confronti di Putin: più volte il premier ungherese, al centro negli ultimi mesi di forti polemiche da parte dell’Unione europea per avere modificato in senso illiberale la costituzione del Paese ed avere compiuto interventi volti a limitare la libertà di stampa, ha indicato la Russia come esempio della “democrazia illiberale” che punta a costruire in Ungheria. Uno scivolamento ad Est che sembra piacere poco al popolo ungherese che ha accolto la visita del leader russo con forti manifestazioni di protesta. “Ci sono molte speculazioni dei media sul fatto che l’Europa dovrebbe avere paura di uno spostamento dell’Ungheria verso la Russia”, si è giustificato Orban, ma “l’unità europea può essere costruita in parallelo alla cooperazione con la Russia”.
Cooperazione prima di tutto economica perché “chiunque pensi che l’economia europea può essere competitiva senza cooperazione economica con la Russia, chiunque pensi che la sicurezza energetica possa esistere in Europa senza l’energia che viene dalla Russia, è a caccia di fantasmi”, chiarisce Orban che pure in questi mesi ha sostenuto, insieme a tutti i Paesi Ue, le sanzioni economiche nei confronti di Mosca.
Nel corso della visita di ieri, Putin e Orban hanno anche annunciato di avere raggiunto un “accordo politico” per un nuovo contratto flessibile a lungo termine per le forniture di gas russo all’Ungheria, in sostituzione di un precedente accordo che scade quest’anno. Le condizioni offerte all’Ungheria sarebbero più vantaggiose di quelle finora in vigore e permetterebbero alle autorità di Budapest di pagare solo per il gas effettivamente consumato, riducendo i costi per il Paese che fa affidamento su Mosca per il 70% del suo gas.