“Chi conosce la Libia sa quanto sia drammatica e delicata la situazione in questo momento. In questa fase occorre quindi dimostrare la massima cautela ed evitare posizionamenti precipitosi che rischiano di provocare guasti e derive pericolose”. È questa la posizione della delegazione del Partito democratico al Parlamento europeo sul deteriorarsi della situazione in Libia.
“L’opzione militare restringe radicalmente lo spazio della riflessione politica e della diplomazia e non va quindi evocata a cuor leggero”, mette in guardia a nome di tutto il gruppo la capodelegazione, Patrizia Toia: “Dalla caduta del raìs Muhammar Gheddafi – ricorda – questo Paese è sprofondato in un vortice di frammentazione e violenza, che ha creato un terreno fertile per l’avanzata dello Stato Islamico”. Ora “la situazione è estremamente complessa e il primo passo per intraprendere un serio ragionamento è il monitoraggio delle forze in campo”, continua Toia secondo cui “non bisogna dimenticare, inoltre, che sono in atto negoziati volti a trovare una soluzione politica.”
Per la delegazione del Pd al Parlamento europeo “ogni iniziativa e ogni intervento dovranno essere svolti con l’Onu e l’Unione Europea, ricordando che un accordo politico efficace necessita il pieno coinvolgimento degli attori regionali e degli stati mediterranei a ridosso della Libia”. Per quanto riguarda l’Ue, conclude Toia, “da tempo chiediamo che l’azione politica, economica e culturale verso il Mediterraneo sia una priorità, non solo perché è il nostro confine, ma perché da li arrivano la minaccia più complessa e le grande tragedia dell’immigrazione e della tratta degli esseri umani”.