Via libera del Parlamento europeo all’istituzione di una “commissione speciale” per monitorare “le decisioni fiscali e altre misure simili” degli Stati membri dell’Ue. L’Aula di Strasburgo ha votato ad ampissima maggioranza (612 voti favorevoli, 19 contrari e 23 astensioni) a favore della creazione dello strumento di cui si è iniziato a parlare dopo l’esplosione dello scandalo Luxleaks sui regimi fiscali agevolati concessi dal Lussemburgo alle grandi multinazionali.
La commissione speciale è stata al centro di un contenzioso tra i gruppi politici dopo che popolari, socialisti, liberali e conservatori si sono opposti alla creazione di una “commissione di inchiesta” che, secondo Verdi e Sinistra radicale che l’avevano proposta, avrebbe avuto molto più potere d’indagine rispetto alla “commissione speciale” per cui si è optato.
L’emiciclo si è comunque accordato su questo strumento attribuendogli il mandato di esaminare gli accordi fiscali conclusi partendo dal 1° gennaio 1991 e verificare anche come la Commissione europea gestisce gli aiuti di Stato negli Stati membri e la trasparenza delle loro decisioni fiscali. La commissione speciale si adopererà inoltre per accertare l’impatto negativo della pianificazione fiscale aggressiva sulle finanze pubbliche e presenterà proposte per il futuro. La commissione sarà formata da 45 membri e la sua durata iniziatale è fissata a 6 mesi.