Un appello a fare ogni sforzo possibile per evitare ogni possibilità che Atene possa lasciare l’Unione europea. E’ quello presentato da Green Italia e che ha per titolo “Grecia: una nuova opportunità per l’Europa”. Secondo Monica Frassoni, co-presidente del Partito Verde Europeo, nell’appello “si chiede a governi e istituzioni Ue di avviare negoziati costruttivi con il governo greco. I sei mesi chiesti da Tsipras e Varoufakis non sono nulla rispetto ai sei anni di politiche catastrofiche imposte dalla Troika, che hanno portato solo a maggiore debito pubblico, più povertà, azzerando la possibilità per la Grecia di crescere”; e ha aggiunto che il Paese, che “da anni subisce politiche sconsiderate, oggi chiede all’Ue di concederle tempo: pochi mesi per lavorare ad un piano alternativo e migliore, che allunghi le scadenze dei prestiti e ne abbassi gli interessi. È chiaro che ci sono riforme da fare, ma non saranno quelle di sola austerità volute dalla Troika: “bisogna cominciare dal ridurre il tasso di corruzione e di evasione fiscale, più alto che in Italia”, poiché “quella che vediamo oggi in Grecia è una vera e propria crisi umanitaria e per porvi riparo il paese ha bisogno di dare respiro alle proprie finanze pubbliche”.
Secondo Frassoni “per non strangolare la Grecia e dimostrare che i concetti di coesione e solidarietà hanno ancora un senso” è necessario “allungare i tempi del rientro e alleggerire nel breve periodo l’onere del debito”; “accompagnare le misure sul debito con un piano d’investimenti europei serio”, e che sia “fortemente orientato a settori di avvenire per un paese come la Grecia, ricchissimo di cultura, ma anche propizio a uno sviluppo massiccio della Green economy, in particolare in materia di energia”; “superare la Troika e riportare l’elaborazione ed il controllo del futuro piano in mano ad istituzioni politiche e democraticamente responsabili di fronte ai cittadini europei, in particolare Commissione e Parlamento Ue, oltre che al governo greco. È inaccettabile che alcuni governi si arroghino il diritto di decidere per tutti e deve essere superato il ruolo del Fmi”.