La discussione non è su un singolo Paese ma sulla politica economica europea. Matteo Renzi approfitta del nodo Grecia per tornare a spingere sul suo cavallo di battaglia: la richiesta di una politica economica europea più flessibile e più attenta alla crescita. “Lo stiamo dicendo da mesi – ricorda il premier uscendo dal vertice dei socialisti che precede il Consiglio europeo – dobbiamo fare più crescita e meno discorsi retorici”, servono “più investimenti, più flessibilità”. In questo senso, secondo Renzi, “si sono fatti passi in avanti” e se per alcuni, in particolare Alexis Tsipras, “non sono sufficienti, è giusto si continui a discutere”.
Il punto centrale non è però stabilire una nuova politica economica per la Grecia. Questo problema, sottolinea il premier, “sarà affrontato da Alexis Tsipras” che “deve, come facciamo tutti, dialogare con le istituzioni Ue”. La “nostra battaglia – ricorda invece Renzi – è perché cambi la politica economica europea”. Questa è la “sfida più grande” su cui il semestre di presidenza italiana dell’Ue “qualcosa ha già fatto” e “le cose giorno dopo giorno stanno migliorando” Sullo specifico delle richieste greche, poi, il premier si dice ottimista: “Con un po’ di buon senso e tanta volontà le questioni economiche – dice – possono essere affrontato e io credo risolte”.