Una conferenza stampa finale convocata per le 23:25 e iniziata invece a mezzanotte e un quarto, per provare ad accordarsi fino all’ultimo secondo se non su delle conclusioni, almeno su una dichiarazione finale congiunta. E invece l’Eurogruppo straordinario convocato per parlare della richiesta della Grecia di ridiscutere il piano della Troika è finito con un assoluto nulla di fatto. Le posizioni di Atene e quelle degli altri 18 Paesi con la moneta unica, o almeno della maggioranza di loro, sono ancora troppo lontane e lunedì prossimo, quando ci sarà un’altra riunione, la discussione ricomincerà praticamente da capo.
Il ministro delle finanze ellenico, Yanis Varoufakis, che al suo arrivo si era detto sicuro che ci sarebbe stato un “dialogo costruttivo”, è stato smentito dai fatti: né lui è riuscito a convincere i suoi colleghi ad accettare seppur in parte le richieste greche, né i suoi omologhi sono riusciti a fargli fare un solo passo indietro sulle proprie posizioni. Insomma tutto come prima e si riparte dalla base. “Avremmo voluto almeno stabilire alcuni passi da intraprendere prima di lunedì ma purtroppo non siamo riusciti a fare nemmeno questo”, ha affermato uno sconsolato Jeroen Dijsselbloem nella conferenza stampa finale ridotta all’osso visto che “non siamo riusciti a raggiungere delle conclusioni congiunte, e nemmeno una dichiarazione congiunta”, quindi “non avrò molto da dire”. Quali sono state le parole su cui non avete trovato un accordo? ha chiesto qualcuno. “Inutile scervellarsi sulle parole se non ci sono progressi. Abbiamo capito meglio dove siamo dal punto di vista delle posizioni, ma questo non è bastato”, ha dichiarato Dijsselbloem che ha spiegato che l’Eurogruppo ha “discusso la possibilità di una estensione del Piano per la Grecia (della Troika, ndr), che per alcuni era l’opzione migliore, ma non siamo arrivati a questa conclusione”. “È stata una discussione fruttuosa. A tratti un pochino troppo franca nei toni, ma sono ottimista. Proseguiamo la conversazione lunedì”, ha affermato uscendo il ministro dell’Economia italiano Pier Carlo Padoan.
Si è mostrato più ottimista Varoufakis che uscendo ha ribadito che alla riunione c’è stata, come aveva previsto, una discussione “molto costruttiva” sulle “fasi della crisi e sul modo in cui l’Eurogruppo potrebbe facilitare la transizione verso una nuova pagina della storia dell’economia greca”. Durante il dibattito a suo avviso sono state espresse “molte opinioni interessanti”, e ora “procediamo verso il prossimo incontro sperando che per la sua fine ci sarà un conclusione ottimale per entrambe le prospettive, quella greca e quella dei partner europei”. Il ministro greco ha minimizzato sulla mancanza di una dichiarazione finale congiunta: “Oggi non dovevamo stabilire nulla di definitivo. Sono stato invitato perché sono il nuovo membro dell’Eurogruppo, ed è normale che dobbiamo muoverci verso il meeting di lunedì”.
Secondo i rumors che giravano nella sala stampa Varoufakis sarebbe stato favorevole a una estensione dell’attuale programma come formula per prendere tempo prima di negoziarne uno nuovo, ma lo stop sarebbe arrivato direttamente da Alexis Tsipras. Difficile sapere con certezza se sia vero o meno, fatto sta che lunedì le discussioni dovranno ricominciare praticamente da zero.