È il giorno della resa dei conti, la prima almeno. Dai proclami e i messaggi lanciati a mezzo stampa si passa alla discussione faccia a faccia. Il ministro greco delle Finanze, Yanis Varoufakis, è arrivato al suo primo Eurogruppo per parlare del debito che il paese ritiene “insostenibile”. Ed è arrivato proprio, ironia della sorte, subito dopo il suo omologo tedesco Wolfgang Schäuble e il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde. All’ingresso nessuna dichiarazione alla stampa se non un velocissimo: “Sono sicuro che avremo un dialogo costruttivo”. Seguito da una risposta netta a chi gli chiedeva se la Grexit è sul tavolo: “Assolutamente no”.
“Daremo il benvenuto al nuovo ministro e ascolteremo il piano del nuovo governo”, per “vedere su quali basi possiamo continuare a sostenere il Paese”, ha dichiarato al suo arrivo il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, che ha ribadito che il programma della Grecia “è ancora in corso” e quello quindi “sarà il punto di partenza della discussione”, in cui si cercherà di capire “come portarlo avanti”. “Ascolteremo e poi parleremo, sono aperto a nuove idee”, ha assicurato prevedendo però che oggi “non ci sarà una conclusione” sulle richieste Greche, visto che l’appuntamento più importante “è l’Eurogruppo di lunedì”, dove la discussione continuerà.
Prima del Consiglio Varoufakis ha anche incontrato Lagarde che ha definito quello col ministro greco “un buon incontro”, in cui i due hanno “avuto uno scambio di punti di vista molto buono”. Ma è presto per entrare nei dettagli di questi punti di vista perché “stiamo iniziando un processo e c’è ancora lavoro da fare”. Proprio la Lagarde avrebbe dovuto tenere un punto stampa nel pomeriggio, ma è stato annullato all’ultimo secondo.
Chi invece si è dilungato molto a parlare con la stampa è stato il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, venuto all’incontro a nome della Commissione che intende fare da “mediatrice e facilitatrice della discussione”. “È il momento in cui il ministro delle finanze greco potrà spiegare le sue idee, ma anche ascoltare quello che gli altri hanno da dire. Quello della zona euro è un quadro collettivo”, ha affermato il commissario francese che, come Dijsselbloem, si è detto convinto che quello di oggi “sarà solo un primo scambio formale”. Per Moscovici si tratterà di una discussione “non tecnica ma politica, nel senso più alto della parola”, ma “ci vorrà tempo prima di poter arrivare a un buon compromesso che possa tenere in considerazione il desiderio espresso dai greci nelle elezioni di avere un cambiamento”, e gli impegni passati che sono comunque “stati presi a nome di tutto il Paese”.
Secondo il commissario il programma della Troika per Atene “è la base legale”, per ogni altra discussione, ma in questo quadro “ci sono spazi per margini di manovra e discussioni”. “Serve molta buona volontà in questa discussione”, ha concluso.
E buona volontà ci vorrà certamente anche da parte della Germania. “Non si tratta di tracciare delle linee rosse, ma esiste un programma e se la Grecia vuole, può trattare con le tre istituzioni, che vengono chiamate Troika, all’interno di questo programma”, ha dichiarato Schäuble all’ingresso dell’Eurogruppo. Ma se atene esce dal programma “siamo curiosi di sapere cosa la Grecia intende fare”, ha aggiunto il ministro tedesco secondo cui “questo programma viene completato oppure non c’è nessun programma”. “Oggi – ha concluso – ascolteremo la proposta del governo greco, ma non credo che arriveremo a un accordo. Forse avviamo un processo, ma dipende da quello che ci viene proposto”.