Il Parlamento europeo darà il via a nuove indagini sulle accuse nei confronti della Cia riguardanti il trasporto, la detenzione illegale e la tortura nei Paesi Ue di prigionieri accusati di terrorismo dall’intelligence di Washington. Strasburgo ha approvato con 363 voti favorevoli, 290 voti contrari e 48 astensioni, un documento che fa riferimento alla relazione del Senato statunitense pubblicata a dicembre che “rivela nuovi fatti che rafforzano le accuse secondo cui alcuni Stati membri dell’Ue, le loro autorità, nonché funzionari e agenti dei loro servizi di sicurezza e intelligence, sarebbero stati complici nel programma di detenzioni segrete e consegne straordinarie della Cia, talvolta mediante pratiche di corruzione basate sull’offerta di ingenti somme di denaro da parte della Cia in cambio della loro collaborazione”. Il testo condanna anche le “raccapriccianti pratiche di interrogatorio” che hanno caratterizzato tali operazioni antiterroristiche illegali.
La relazione del senato statunitense “conferma non solo l’esistenza di prigioni segrete sul territorio europeo o la pratica della tortura nelle forme più abominevoli”, ma “rivela anche, e questo è un fatto nuovo, probabili episodi di corruzione”, ha spiegato la Verde Eva Joli, secondo cui la nuova commissione d’inchiesta “continuerà il lavoro iniziato nel 2006 da quella temporanea”.
Il Parlamento ha dato mandato ai deputati delle commissioni Libertà civili, Affari esteri e Diritti umani di riprendere le indagini sul caso e riferire all’Aula entro un anno. Una missione d’inchiesta parlamentare sarà inviata negli Stati membri che presumibilmente ospitavano siti di detenzione segreta per raccogliere informazioni ed elementi di prova pertinenti su possibili tangenti o altri atti di corruzione in relazione al programma Cia.
I deputati hanno anche puntato il dito contro i programmi di sorveglianza di massa dell’Agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti (Nsa) e dei servizi segreti di vari Stati membri affermando che “non ci può essere impunità” per queste violazioni e che i governi europei devono smettere di porre ostacoli alle indagini parlamentari e giudiziarie, di abusare del segreto di Stato e della classificazione di documenti.