Ventinove persone, morte di freddo, su un barcone che tentava di raggiungere le coste dell’Italia. L’ennesima tragedia del mare, avvenuta ieri al largo di Lampedusa, riaccende il dibattito sulla gestione dell’immigrazione e sui limiti di Triton, la missione Ue che dal primo novembre contribuisce al pattugliamento del Mediterraneo. “Ogni vita persa è una di troppo” reagisce a caldo su Twitter il commissario Ue all’immigrazione Dimitris Avramopoulos. “La nostra lotta contro i trafficanti continua in modo incessante e coordinato”, ma “bisogna fare di più”, dice. L’Europa deve “gestire meglio l’immigrazione in tutti i suoi aspetti”, conferma poi anche una portavoce dell’esecutivo comunitario, Natasha Bertaud, specificando che serve “uno sforzo comune” di “Commissione e Stati membri, che devono lavorare assieme” per “affrontare questa sfida comune”, cominciando con “l’incrementare i canali legali dell’immigrazione”.
“Non possiamo permettere altre tragedie del mare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi: dobbiamo essere capaci di dare una forte risposta politica e operativa”, commenta anche l’Alto rappresentante per la politica estera Ue. Federica Mogherini annuncia anche l’intenzione di convocare, nei prossimi giorni “una riunione straordinaria” dei commissari che hanno a che fare con l’Azione Esterna “per discutere con il commissario all’Immigrazione una revisione delle nostre politiche”. L’Alto rappresentante intende anche “mettere presto nell’agenda del consiglio Affari Esteri una discussione sull’immigrazione”. Per Mogherini “la lotta contro il traffico di esseri umani, il salvataggio dei migranti in mare, la protezione dei richiedenti asilo sono sfide condivise e richiedono un esercizio più forte di responsabilità condivisa”.
Secondo i dati dell’esecutivo Ue, dal lancio dell’operazione in novembre, Triton, in collaborazione con la Marina militare italiana, ha salvato oltre 18 mila migranti, e ha intercettato 59 “facilitatori” del traffico di esseri umani. Ma a fronte di episodi come quello di ieri, in tanti credono che non sia sufficiente. I morti per assideramento sono sulla coscienza di “tutti quelli che dicevano che l’operazione Mare Nostrum ha fatto aumentare gli arrivi. Forse è vero, ma almeno arrivavano vivi. Ora, invece, arrivano morti”, accusa il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini intervistata da Repubblica. “Triton, che dovrebbe sostituire Mare nostrun – continua il primo cittadino – non è un’operazione umanitaria ma solo di salvaguardia delle frontiere. Non serve a nulla: né a salvare la gente e nemmeno a dare l’allarme. L’Sos l’hanno mandato quei poveri migranti”, i soccorsi sono “lontani, inadeguati e non attrezzati”.
I mezzi non sono sufficienti nemmeno per il capogruppo dei socialisti al Parlamento europeo, Gianni Pittella che attacca frontalmente la condotta degli Stati membri: “I governi europei – dice – devono convincersi che non si può fare accoglienza e soccorso senza uomini e mezzi adeguati: è una vergogna che non siano capaci o non vogliano fare di più”. Per Pittella “Mare Nostrum aveva lavorato bene, ma aveva un limite: era uno strumento nazionale e non europeo. Io sin dal primo momento ho denunciato che Triton non aveva risorse sufficienti e che con quelle risorse sarebbe stata carente nell’affrontare adeguatamente la massa di immigrati, di disperati. È un problema grave – conclude Pittella – che ancora non ci sia il necessario impegno finanziario”.
Quella di ieri è “l’ennesima strage senza senso, che si poteva evitare”, anche per le eurodeputate del Partito Democratico, Patrizia Toia, capo delegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo, Cècile Kyenge, Elly Schlein e Silvia Costa, che in una nota congiunta fanno notare: dall’inizio del 2015 sono 3.815 i migranti sbarcati sulle coste italiane, il 60% in più rispetto allo stesso periodo del 2014. “I numeri spiegano dimostrano che il presunto effetto pull-out di Mare Nostrum ipotizzato sia dalle autorità di Frontex che dal Viminale non c’è mai stato. Anzi, sono aumentate le vittime”. Insomma è evidente “l’inadeguatezza dell’operazione Triton, che non ha mezzi sufficienti, né un chiaro mandato di Search&Rescue, e che può spingersi solo fino a 30 miglia dalle acque territoriali italiane, contro le 172 di Mare Nostrum”. Per le eurodeputate Pd “non si risolve il problema arretrando la linea d’intervento, così l’Europa viene meno alle proprie responsabilità giuridiche e morali” e “fermare Mare Nostrum è stato un errore, un errore che miete vite umane”.
L’operazione Triton “non fornisce in modo adeguato la capacità di ricerca e soccorso. Se le operazioni di ricerca e soccorso non verranno condotte in modo idoneo, ci si dovranno aspettare altre tragedie di questo genere”, rincara la dose anche l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), che ribadisce la richiesta: l’Ue “fornisca all’Italia un sostegno adeguato di modo che possa far fronte agli arrivi di persone che attraversano irregolarmente il Mediterraneo”.