“Opportuna e necessaria”, sono gli aggettivi usati dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a proposito della decisione della Bce di non accettare titoli di stato greci a garanzia per i presti erogati agli istituti di credito. Parole molto simili a quelle usate da Matteo Renzi. Al posto di “necessaria”, il premier aveva usato “legittima”, ma il risultato non cambia: l’Italia conferma la sua scelta di prudenza sulla spinosa questione del debito di Atene, e torna a ribadire che le regole non vanno eluse. Infatti, Padoan sottolinea che “la Bce, come le altre istituzioni europee, devono lavorare in un quadro di regole, che sono condivise e devono essere rispettate”.
Fatta questa premessa, il titolare di Via XX Settembre giudica “totalmente fuori luogo” l’ipotesi che la Grecia esca dall’euro. A chi chiede se, al prossimo Eurogruppo, si schiererà con la Germania, Padoan risponde che “le riunioni dell’Ecofin, dell’Eurogruppo e delle altre istituzioni dell’Ue non sono partite di una squadra contro l’altra”, ma sedi in cui ci si mette alla “ricerca di soluzioni condivise. Anche questa volta sarà così”, assicura.
Su quale sia la base da cui Atene intenda far partire la trattativa, Padoan nega di averne discusso con il collega Yanis Varoufakis, incontrato a Roma martedì scorso. “Abbiamo parlato soprattutto di metodo generale di dialogo nell’Ue”, precisa, aggiungendo di aver “condiviso le lezioni che ho appreso in Europa”. Per quanto riguarda un sostegno italiano alle richieste dell’esecutivo guidato da Alexis Tsipras, il ministro non si sbilancia. “Ho confermato (a Varoufakis) che l’Italia, come credo altri Paesi, è interessata a una suluzione comune.
Il titolare dell’Economia rimane generico anche quando gli si chiede di indicare una proposta su cui ritiene possa esserci convergenza. “Si tratta di individuare un percorso in grado di mettere la Grecia su un binario di crescita sostenibile, e che sia compatibile con gli impegni e gli obblighi finanziari” ellenici.