Sabato scorso, mentre in Italia andava in onda su vari canali la maratona televisiva sull’elezione del nuovo presidente della Repubblica, 100,000 persone scendevano in piazza a Madrid in una manifestazione organizzata dal movimento politico creato a inizio 2014, Podemos, dando di fatto inizio alla prossima campagna elettorale per le elezioni politiche di novembre prossimo.
Molti osservatori danno ormai per probabile una vittoria del movimento fondato dal ricercatore dell’Università Complutense di Madrid, oltre che presentatore televisivo, Pablo Iglesias Turrión, alle prossime elezioni politiche. Secondo alcuni sondaggi il partito di Iglesias risulta oggi essere il primo partito spagnolo.
Iglesias accoppia ad una solida conoscenza dei temi europei una straordinaria capacità comunicativa e rifiuta, giustamente, di essere incasellato nelle solite definizioni di “destra” e “sinistra”, anche se nel manifesto del partito sono incluse politiche radicali come il reddito di cittadinanza.
La campagna elettorale di Iglesias sarà incentrata su poche parole chiave, facilmente comprensibili (anche alla luce della vittoria di Syriza in Grecia). Al primo posto ci sarà una rinegoziazione (o monetizzazione) del debito pubblico. Al secondo, una revisione del Fiscal Compact.
Al contrario del Movimento 5 Stelle, della Lega Nord di Salvini e del Fronte Nazionale di Marine Le Pen, Podemos, come Syriza, non è su posizioni nazionalistiche anti-euro ma persegue un cambiamento delle attuali politiche dell’Unione europea, ed è a favore di un’Europa solidale e keynesiana. Iglesias può poi inoltre contare su un agguerrito gruppo di preparati compagni di viaggio, tra cui alcuni economisti “eretici” ma molto preparati.
E l’Italia? Poiché ci sembra che non ci siano, almeno ad oggi, leader in vista comparabili a Iglesias, possiamo solo sperare che Matteo Renzi, potendo già contare, al contrario di Syriza e Podemos, su una folta truppa di deputati europei, prenda la leadership nel farsi promotore di politiche anti-austerity in Europa con proposte più concrete di quelle attuali.
Ricordiamo solo, per chi non lo sapesse, che Podemos è nato il 12-13 gennaio del 2014 con un manifesto firmato da trenta note personalità e intellettuali spagnoli (tra cui ancora non c’era Iglesias), che è stato poi presentato il 16 gennaio al Teatro de Barrio di Madrid. Alle sue prime elezioni politiche, il 25 maggio del 2014, il partito ha ottenuto l’8% dei voti, eleggendo cinque deputati europei.