“Non abbiamo discusso i termini precisi” della proposta greca per rinegoziare con l’Ue il pagamento dei debiti di Atene, “ma abbiamo discusso il principio di fondo: cioè che bisogna rispettare le regole”. Il premier italiano Matteo Renzi è apparso meno disponibile di quanto forse si attendesse il suo collega ellenico Alexis Tsipras. Il presidente del Consiglio ha annunciato che “l’Italia farà il tifo e darà il proprio supporto” ad Atene nel negoziare con le istituzioni europee. Si è detto fiducioso che “in quella sede” ci sia la “possibilità di discutere” una soluzione per affrontare “l’emergenza”. Tuttavia, ha sottolineato in più passaggi la necessità di rispettare le regole e di procedere con le riforme. Ha dato piena ragione al collega greco solo quando Tsipras ha preso “l’impegno a non creare nuovo deficit”, e di “fare le riforme necessarie”.
Difficile che il premier italiano non conoscesse i termini della proposta greca. Il ministro delle Finanze di Atene, Yanis Varoufakis, la sta sottoponendo in questi giorni ai suoi colleghi europei. Domenica ne ha discusso con il francese Michel Sapin, ieri a Londra con George Osborne, oggi a Roma con Pier Carlo Padoan, domani sarà a Francoforte per parlarne con il presidente della Bce Mario Draghi e giovedì a Berlino per discuterne con Wolfgang Schaeuble. La sua proposta non prevede un taglio del valore nominale del debito greco, ma la sostituzione dei titoli di Atene con nuovi titoli indicizzati al Pil, e che quindi siano strettamente legati alla crescita ellenica.
Al termine dell’incontro con Varoufakis, Padoan ha diramato una che recita: “Entrambi siamo convinti dell’importanza che la Grecia si collochi su un sentiero di crescita forte e sostenibilevattraverso un chiaro programma di riforme strutturali”. Poi, il titolare di via XX Settembre ha aggiunto che “l’Eurogruppo e l’Ecofin sono le sedi istituzionali dove ciascuno Stato membro può discutere e affrontare i propri problemi, nutrendo fiducia nella possibilità di trovare soluzioni comuni nell’interesse di tutti”. Nessuna valutazione sulle proposte avanzate dalla Grecia.
Dunque, posto che il governo italiano conosceva la proposta di Atene, la negazione di Renzi appare, di fatto, come una presa di distanza. Non ha detto no, ma neppure ha salutato con entusiasmo il programma alternativo della Grecia. Se questo è il risultato ottenuto da Tsipras in Italia, dove c’è uno dei leader che più di tutti ha chiesto all’Europa di essere flessibile e attenta alla crescita, i suoi spazi di manovra appaiono molto stretti. In ogni caso, ne sapremo di più domani, quando il leader di Syriza si recherà a Parigi per incontrare il presidente della Repubblica francese, Francois Hollande, e poi a Bruxelles per incontrare il presidente della Commissione Ue Jean Claude Junker, e quello del Consiglio europeo Donal Tusk.