In questi giorni una consistente cancellazione del debito è in corso in Europa e non ha nulla a che vedere con la Grecia. Mentre Alexis Tsipras gira per l’Ue in lungo e in largo nella speranza di trovare supporto alla richiesta di rinegoziare il debito di Atene, un altro Paese europeo passa all’azione cancellando con un colpo di spugna i debiti di circa 60 mila tra i suoi cittadini più poveri. Accade in Croazia, dove un singolare programma del governo di sinistra guidato da Zoran Milanović ha cancellato i debiti accumulati per bollette e servizi pubblici delle famiglie che versano in gravi difficoltà finanziarie.
Per farlo il governo ha convinto a partecipare al programma, su base volontaria, sei banche, gli operatori di telefonia mobile e fissa del Paese, i distributori di energia elettrica e gas, nonché molti Comuni ed enti locali. Per chiedere la cancellazione dei propri debiti, cancellazione che può arrivare fino ad un massimo di 4.500 euro, i cittadini croati devono avere alcuni requisiti: il reddito mensile non deve superare le 1.250 kune e cioè circa 162 euro (in un Paese in cui il reddito medio è di circa 750 euro) e non si possono possedere beni o risparmi.
“Stimiamo che la misura si possa applicare a circa 60 mila cittadini”, ha spiegato il vice primo ministro, Milanka Opacic: a loro, ha aggiunto, sarà data “la possibilità di un nuovo inizio senza il fardello del debito”. Con il programma, soprannominato appunto “Fresh start”, si calcola che i debiti che non saranno mai saldati potrebbero ammontare a circa 309 milioni di dollari. Il costo complessivo per le casse dello Stato potrebbe essere invece di 210 milioni di kune e cioè circa 27 milioni di euro. Ma, è convinto il governo, la misura poterà benefici a breve e lungo termine.