Sono iniziate le elezioni dalle quali dovrà uscire il presidente della Repubblica. Il nome indicato dal presidente del Consiglio e segretario del Pd, Matteo Renzi, è quello di Sergio Mattarella, giudice della Corte costituzionale e già ministro dei Rapporti con il Parlamento, dell’Istruzione e della Difesa. Proprio in quest’ultima veste, ha ricordato Renzi nel dare la sua indicazione all’assemblea dei grandi elettori del Pd, si è trovato di fronte a “momenti delicati nei Balcani”, quando, nel conflitto tra Serbia e Kosovo, “gestimmo le missioni internazionali vicino casa”. E proprio il ruolo di Mattarella in quel frangente, secondo Renzi, vale quel “profilo internazionale” indicato da molti come caratteristica necessaria per il nuovo capo dello Stato, e che “non è solo una questione che riguarda l’economia” ha proseguito il premier, ma attiene alla “condivisione di scelte di fondo con gli alleati”. Tanto più in un momento in cui l’Italia sta lavorando proprio “per l’ingresso dei paesi dei Balcani nell’Ue”. Per il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a Bruxelles per il Consiglio Ue, la nomina di Mattarella è “una bellissima notizia”, in quanto il giudice “ha le qualità e l’autorevolezza necessaria per essere un ottimo presidente della Repubblica”.
Il nome di Mattarella unisce il Pd che ha approvato all’unanimità la proposta del segretario-premier, il quale ha avvertito che “se si sceglie un candidato si va su quello”. Non sono concesse sostituzioni in un secondo momento, perché “ci giochiamo la credibilità” e dobbiamo “cancellare lo smacco del 2013”, quando dall’assemblea del Pd uscì l’indicazione di Romano Prodi che poi fu impallinato nel segreto dell’urna, insieme con il segretario di allora Pierluigi Bersani.
Renzi spera di potersi rivolgere a Mattarella chiamandolo “presidente da sabato mattina”, alla quarta votazione, quando il quorum si abbasserà dai 2/3 alla maggioranza assoluta. Il premier è sicuro di non poter riuscire al primo colpo, infatti il suo partito voterà scheda bianca. Sel, che è pronta a garantire il suo appoggio a Mattarella dalla quarta votazione, voterà la giornalista e scrittrice Luciana Castellina. I 5 stelle voteranno il giudice Ferdinando Imposimato, uscito vincitore dalla consultazione online lanciata dal movimento. Lega e Fratelli d’Italia indicheranno il nome di Vittorio Feltri nelle loro schede.
Rimane da stabilire cosa farà l’asse Berlusconi-Alfano, ricostituito proprio per l’occasione delle elezioni per il Colle. Sia il leader di Forza italia che il ministro degli interni, fino a ieri, bocciavano l’ipotesi di sostenere Mattarella. Ma nelle ultime ore l’ex Cavaliere pare ci stia ripensando. In questo modo rimarrebbe in piedi il patto del Nazareno, attorno al quale il premier ha imbastito il cammino delle riforme istituzionali. Le prossime ore ci diranno se sarà così, o se gli equilibri politici in Parlamento saranno ridisegnati.