L’Unione europea chiede la “fine immediata delle ostilità” nel sul del Libano dove la tensione sta crescendo a causa dei violenti scontri a fuoco tra Israele e Hezbollah. Ieri almeno due soldati israeliani sono stati uccisi (e altri sette feriti) da un missile antitank sparato dalle milizie sciite su un veicolo militare con la stella di David in perlustrazione nel settore orientale della “Linea Blu” di demarcazione tra Libano e Israele. Nell’immediata risposta israeliana contro le postazioni dei miliziani, un soldato spagnolo dell’Unifil, il contingente di contrapposizione a guida italiana tra Libano e Israele, è rimasto ucciso.
“Le minacce a Israele sul suo confine settentrionale devono finire”, commenta l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, secondo cui questi attacchi “stanno minando la cessazione delle ostilità prevista dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite” sul Libano e “gli sforzi di costruzione della pace lungo la Linea Blu”. Una escalation di violenza, fa notare l’Alto rappresentante, “potrebbe essere dannosa per la regione nel suo insieme in questi tempi difficili”. Per questo l’Ue ribadisce “pieno sostegno”alla missione Unfil, all’esercito libanese e al Governo e ai cittadini del Paese nei loro sforzi per “mantenere la pace e la stabilità in Libano in un periodo drammatico per il Paese”.