Israele sta palesemente violando gli impegni che ha preso firmando l’accordo di associazione con l’Unione europea e per questo la Commissione europea dovrebbe valutare se sospenderlo. È la richiesta inviata all’Alto Rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini da 63 deputati europei (35 della Gue, 19 dei Greens, 4 dell’Alde, 4 di S&D e uno del Ppe). “L’articolo 2 dell’accordo di associazione – scrivono i deputati – stabilisce che le relazioni tra Ue e Israele devono essere basate sul rispetto per i diritti umani e i principi democratici”. Cosa che, secondo i firmatari dell’appello a Mogherini, non sta succedendo: “Amnesty International e organizzazioni Palestinesi hanno documentato che Israele sta colpendo deliberatamente i civili e ha commesso altri crimini di guerra durante durante la sua recente offensiva contro i palestinesi a Gaza”. Si tratta di “serie violazioni” che “non possono essere tollerate”.
La “crescente preoccupazione” dei deputati europei è infatti che se l’Ue continuerà a non reagire, “invierà a Israele il messaggio che le violazioni dei principi umani fondamentali saranno tollerate”. La mancanza di una risposta da parte dell’Europa, fanno notare i deputati, appare tanto più sorprendente di fronte alla “velocità con cui sono state implementate le misure restrittive nei confronti della Russia per la crisi ucraina”. Insomma “l’Ue dovrebbe giocare un ruolo chiave nella promozione di una giusta pace tra Israele e Palestina basata sul diritto internazionale”.
Per questo i deputati chiedono alla Commissione di “considerare la sospensione dell’Accordo di associazione con Israele, fino a che Israele non compie passi sostanziali e immediati per portare la sua condotta in linea con la legge internazionale”. Oppure, “come minimo”, continua la lettera, l’Ue gli stati membri dovrebbero considerare altre misure come “misure restrittive sugli scambi e le relazioni economiche” che rischiano altrimenti di facilitare l’esistenza o l’espansione degli insediamenti israeliani che la stessa Unione europea ha dichiarato illegali.
L’appello degli europarlamentari (tra cui gli unici italiani sono i tre esponenti di l’Altra Europa con Tsipras: Barbara Spinelli, Curzio Maltese ed Eleonora Forenza) fa eco a quello già inviato all’Alto rappresentante lo scorso novembre da oltre 300 organismi tra cui associazioni per i diritti umani, sindacati e partiti politici.