Ridurre il periodo massimo di conservazione dei dati, stabilire limiti più rigidi per potervi accedere, chiarire esplicitamente i diritti dei passeggeri di conoscere e controllare le informazioni sul proprio conto. Sono queste alcune delle principali modifiche che la Commissione europea sta ipotizzando di apportare alla propria proposta sul cosiddetto Pnr (lo scambio di informazioni sui viaggi dei passeggeri delle compagnie aeree), per tentare di giungere ad un accordo con il Parlamento europeo, che ha bocciato la proposta in passato e oggi continua a rimanere fortemente contrario. Un documento trapelato dalla Commissione europea indica i punti principali su cui l’esecutivo comunitario sarebbe pronto a fare concessioni ai deputati europei. Modifiche di cui il commissario agli Affari interni, Dimitris Avramopoulos potrebbe discutere con l’Aula già oggi, nel corso di un dibattito sul tema.
Per prima cosa, la Commissione sta pensando di ridurre lo scopo della raccolta dati da lotta contro “terrorismo e crimini gravi” a “terrorismo e gravi crimini transnazionali”. Una limitazione chiesta in passato sia da membri del Parlamento europeo che dall’Agenzia europea per i diritti fondamentali. Altra modifica, più sostanziale, che l’esecutivo Ue sarebbe pronto ad adottare riguarda il tempo massimo di conservazione dei dati raccolti con il sistema di Passanger Name Record: in particolare la Commissione sarebbe pronta a ridurlo per i dati “completi” da 30 giorni a una settimana e a per i dati “anonimi” da cinque a quattro anni, questo però soltanto relativamente ai “gravi crimini transnazionali” (per il terrorismo il periodo rimarrebbe di cinque anni).
La Commissione Ue starebbe anche studiando misure più rigide per l’accesso ai dati, tra cui l’istituzione di un “Data Protection Officer” all’interno delle unità nazionali responsabili del trattamento dei dati Pnr. Questo è uno dei requisiti essenziali richiesti dalla sentenza della Corte Ue sulla Direttiva sulla conservazione dei dati. Altra concessione sarebbe quella di precisare esplicitamente i diritti dei passeggeri per avere accesso ai propri dati Pnr e per richiederne la modifica o la cancellazione”. Per una maggiore sicurezza, poi, la Commissione propone di utilizzare il sistema Siena (applicazione di Europol per garantire lo scambio sicuro di informazioni) come canale per scambiare dati Pnr e per dare la possibilità ad Europol di accedervi.
Rimane da vedere se per il Parlamento, ancora oggi fortemente contrario, le modifiche immaginate dalla Commissione (che per il momento non ha deciso ufficialmente di presentare una proposta modificata) potranno apparire sufficienti per cambiare posizione sul tema. Se questo dovesse avvenire, fa notare il documento dell’esecutivo Ue, i triloghi informali non comincerebbero comunque prima del semestre di Presidenza del Lussemburgo e questo potrebbe probabilmente ritardare l’eventuale adozione di una direttiva sul Pnr europeo di almeno 6-9 mesi.