Di fronte al deteriorarsi della situazione in Ucraina bisogna “considerare ogni azione appropriata, in particolare ulteriori misure restrittive”. Ne sono convinti i capi di Stato e di governo dei Paese dell’Ue che, in una dichiarazione congiunta, chiedono al consiglio Affari esteri straordinario fissato per questo giovedì, di procedere a nuove sanzioni contro Mosca “con l’obiettivo di una rapida e comprensiva implementazione degli accordi di Minsk”.
I leader Ue “esprimono preoccupazione” per una situazione “che si sta deteriorando” sia dal punto di vista della sicurezza che da quello umanitario, condannano il “bombardamento indiscriminato della città di Mariupol” e puntano apertamente il dito contro Mosca: “Notiamo prove del continuo e crescente supporto dato ai separatisti dalla Russia”, scrivono i leader. Supporto che, dicono, evidenzia “la responsabilità russa”.
I capi di Stato e di governo “chiedono urgentemente” a Putin di “condannare le azioni dei separatisti e di applicare gli accordi di Minsk” e a Mosca ricordano le conclusioni del Consiglio europeo del 18 dicembre. Allora si era detto: “L’Ue manterrà la rotta” ed è “pronta a compiere ulteriori passi se necessario”. Ora, per i capi di Stato e di governo, è arrivato il momento di farlo.