“La flessibilità di per sé non è niente di negativo, ma se porta a una situazione che mina la fiducia questo è sbagliato”. La Germania torna a riaffermare la linea del rigore, anche se sembra prendere in considerazione qualche nuovo elemento. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ribadisce quali sono le linee tedesche sulla comunicazione della Commissione europea.
“La questione della flessibilità delle regole non si scontra solo con i limiti giuridici, ma con gli interessi delle parti interessate”, creditori compresi, dice il tedesco in audizione in commissione Affari economici del Parlamento europeo. Perché di questo si tratta: dare il segnale giusto e questa flessibilità, almeno secondo Berlino, rischia di inviare quello sbagliato. “E’ importante per la fiducia rispettare le regole, è una questione di fiducia”, ripete Schaeuble, il cui discorso vale per tutti, soprattutto la Grecia di Alexis Tsipras. “Si è avuta l’impressione che i problemi di un Paese fossero dovuti da altri Paesi, ma i problemi nascono sempre a casa propria”. Syriza, in altre parole, smettesse di pensare che il Paese stia pagando lo scotto di politiche ingiuste o punitive dell’Ue.
“La Grecia non soffre per le politiche dell’Ue, ma per il fallimento della politica greca degli ultimi decenni”. Da Schaeuble arriva anche qualche velato rilievo alla Banca centrale europea e alla decisione di comprare titoli pubblici. “Nutriamo fiducia nella Bce e ne accettiamo le decisioni. Certo, le valutazioni della politica monetaria possono essere diverse, ma accettiamo le decisioni”.