Al via il nuovo registro dei lobbisti di Commissione e Parlamento europeo. Il nuovo sistema cambia le modalità di dichiarazione delle persone che svolgono attività di lobbismo, chiede informazioni supplementari sulla partecipazione a comitati, forum, intergruppi e strutture analoghe in seno all’Ue e sui fascicoli legislativi attualmente seguiti ed estende a tutte le entità registrate l’obbligo di dichiarare i costi stimati relativi a tali attività. Secondo quanto spiegato dall’esecutivo in un comunicato viene anche introdotto “l’obbligo di registrarsi per chi desidera incontrare membri della Commissione, membri di gabinetto e direttori generali e per tutte le organizzazioni che intendono prendere la parola nelle audizioni del Parlamento europeo”.
Ma questa proposta non convince le Ong. Secondo Paul de Clerck, di Alter EU, coalizione di 200 associazione della società civile che monitora il lavoro delle lobby in Europa, la proposta della Commissione “è fuorviante”, in quanto “non sarà vincolante per lobbisti e quindi non è obbligatoria”. Ciò che servirebbe a suo avviso è “una proposta legislativa, per garantire che i lobbisti siano obbligati per legge a essere completamente aperti e onesti su tutte le attività di lobbying” prevedendo anche sanzioni per chi lo viola.
I lobbisti possono “ancora apparire nel registro con i dati del tutto fuorvianti”, aggiunge Nina Katzemich, del comitato direttivo LobbyControl, secondo cui “nonostante il fatto che la registrazione è ormai una condizione per l’incontro con i commissari, senza cambiamenti fondamentali sulla qualità del registro, i lobbisti possono dare una indicazione completamente sbagliata delle loro attività di lobbying e ottenere comunque l’accesso ai decisori di alto livello”.
Le disposizioni adottate oggi dalla Commissione europea danno attuazione a un accordo sottoscritto ad aprile 2014 ma l’esecutivo Juncker intende anche presentare una propria proposta quest’anno per istituire un registro obbligatorio dei lobbisti che copra la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio. L’elaborazione di questa proposta è sotto la responsabilità del primo vicepresidente Frans Timmermans.
Il 25 novembre 2014 la Commissione ha adottato due decisioni sull’obbligo di pubblicare informazioni sulle riunioni di membri della Commissione, membri dei loro gabinetti e direttori generali con organizzazioni e liberi professionisti. Il presidente Juncker ha affermato che tali riunioni “in via di principio” dovrebbero essere aperte esclusivamente alle organizzazioni e ai professionisti iscritti nel registro per la trasparenza.