Un governo di soli dieci ministri (senza donne), un segno deciso dei tagli alla politica e e alle spese “inutili”, composto prestando molta attenzione al fronte economico, con ministri che teorizzano con decisione la necessità per la Grecia di restare nell’euro e un occhio attento a forze armate e polizia, normalmente molto lontane dalla sinistra di Syriza. Il neo premier greco Alexis Tsipras ha presentato oggi gli uomini che dovrebbero tirare fuori la Grecia dall’era dell’austerità e della Troika.
I ministri economici son quelli che ci si aspettava. Il coordinatore e responsabile dei negoziati con l’Unione europea sarà il vice premier Yannis Dragasakis, teorico della necessità di tagliare il debito dei Paesi in crisi. Ministro dell’Economia sarà George Stathakis, che viene da una famiglia di imprenditori e che fece da ambasciatore di Syriza nella City di Londra e presso le entità finanziarie. Yanis Varoufakis, professore di economia ad Atene e negli Usa, sarà il ministro delle Finanze. Tutti e tre sono molto critici verso l’austerità ma ritengono comunque che non bisogna tornare alla dracma.
Agli Esteri va Nikos Kotzias (che già giovedì sarà a Bruxelles per il vertice con i suoi colleghi dell’Ue) , gli Interni saranno guidati da Nikos Voutsis (anche lui già in partenza, per Riga, al summit sul terrorismo). Panos Kammenos, leader degli alleati di centrodestra Greci Indipendenti sarà il ministro della Difesa, dando dunque garanzie a militari e poliziotti che sono, in Grecia, storicamente molto a destra.
Il portavoce di Syriza Panos Skourletis sarà ministro del Lavoro, mentre gli eponenti della sinistra del partito avranno lo sviluppo e l’ambiente con Panagiotis Lafazanis. Aristidis Mpaltas avrà Cultura, istruzione e affari religiosi. Alla Sanità c’è Panaytis Kouroumplis.
Venerdì il nuovo esecutivo comincerà a discutere di soldi, quando ad Atene arriverà per dei colloqui Jeroen Dijsselbloem, il presidente dell’Eurogruppo.