L’alleanza di Syriza con i Greci Indipendenti non ha sconvolto Nichi Vendola, che non si stupisce che Alexis Tsipras abbia trovato una intesa con una forza di destra. “In Italia e in altre parti d’Europa si fanno le grandi coalizioni per difendere l’austerity, in Grecia si fa un’intesa per contrastarla e rimettere al centro i diritti sociali”, afferma incontrando i giornalisti a Bruxelles. Per il leader di Sinistra, ecologia e libertà, in Grecia oggi è in atto una “rivoluzione destinata a cambiare il profilo dell’Europa, oggi in Grecia e domani in Spagna con Podemos”.
La scelta di una formazione di destra come Greci Indipendenti è stata dettata anche dal fatto che Tsipras non ha voluto scendere a compromessi con le forze del partito socialista europeo, il Pasok e To Potami, formazione che al Parlamento europeo siede nei banchi degli S&D, e con cui Syriza teme di non riuscire a portare avanti un programma anti-austerità più spinto. Allo stesso modo in Spagna Podemos non vuole avere alcun rapporto con le forze tradizionali del centrosinistra del Paese. Ma questo per Vendola non vuol dire che la sinistra italiana non debba proporsi come forza alternativa e di opposizione anche al Pd. “Tsipras – dichiara – non si è alleato nemmeno con i comunisti del Kke. Lui costruisce un’alleanza che ha il suo programma elettorale al centro”. Per Vendola sono piuttosto “le forze del socialismo europeo che oggi vivono in maniera abbastanza emozionale sia lo schianto del Pasok sia il trionfo di Syriza”, che ha vinto le elezioni decidendo di “costruire un programma di governo, mettendo in piedi una organizzazione capillare nel Paese per sostenere le persone che hanno bisogno invece di piantare bandierine e accontentarsi di una bella sconfitta”. Secondo Vendola si tratta di una “vicenda che è destinata a cambiare anche la geografia del socialismo europeo”, un socialismo che “non ha futuro se non rompe con la subalternità nel confronti del liberismo e se non volta pagina rispetto alla storia delle larghe intese che servono a blindare l’austerity”.
Proprio per questo, secondo il governatore della Puglia, Matteo Renzi “dovrebbe incontrare Tsipras per definire un fronte largo in Europa che possa mettere negli articoli della più brutta storia la vicenda dello strapotere della Troika”, dovrebbe “muoversi visto che è stato sostanzialmente inutile e inefficace la guida del semestre”, e ora invece avrebbe l’occasione di fare qualcosa con “Tsipras che è la testa d’ariete per sfondare il muro dei teorici del rigore a senso unico”.