Nuove prove di dialogo tra Mosca e Kiev dopo la ripresa di intensi combattimenti nell’Ucraina dell’est che hanno fatto altre vittime anche tra i civili. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha fatto sapere di avere inviato all’omologo ucraino una proposta per rilanciare il processo di pace che chiede il ritiro dell’artiglieria pesante da ambo i fronti. Programma che ora l’Ucraina annuncia di essere pronta a firmare per realizzare gli accordi di Minsk e mantenere la tregua nel sudest dell’Ucraina.
“Gli ultimi avvenimenti nel sudest ucraino ci danno un profondo senso di preoccupazione e minacciano di fatto di far deragliare il processo di pace basato sul memorandum di Minsk del 19 settembre 2014”, recita la lettera del Cremlino. “Propongo – continua la missiva – che entrambe le parti, sia le strutture militari ucraine sia le milizie del Donbass, delle repubbliche di Donetsk e di Lugansk, prendano misure urgenti per il cessate il fuoco, e che le parti in conflitto ritirino immediatamente gli armamenti di calibro superiore a 100 millimetri alle distanze definite dal memorandum di Minsk dalla linea di contatto di fatto, come evidenziato nella mappa allegata”. Putin prosegue garantendo l’impegno di Mosca a controllare queste operazioni insieme all’Osce.
L’inizio di una stabile realizzazione degli accordi di Minsk, ha replicato il ministero degli esteri ucraino, Pavlo Klimkin “creerà le precondizioni necessarie per le consultazioni del gruppo di contatto tra i ministri degli Esteri di Francia, Germania, Ucraina e Russia, e in prospettiva per un summit dei leader di questi Paesi ad Astana”. Kiev assicura anche di essere pronta a prendere parte alle consultazioni del gruppo di contatto in qualsiasi momento e di stare già attuando tutti gli accordi raggiunti a Minsk.