Una grande operazione anti terrorismo in tutto il Paese, ieri in Belgio la polizia ha messo in atto 12 perquisizioni a Bruxelles, Hal-Vilvorde e Verviers vicino al confine con la Germania, che hanno portato in tutto a 13 arresti. A Verviers sono state uccise due persone e una gravemente ferita. Le loro identità non sono state rivelate, gli inquirenti per il momento stanno tenendo il più stretto riserbo. Secondo il quotidiano Sudinfo.be si tratterebbe di Redwane Hajaoui, conosciuto come Abu Khalid Al Maghribi, e Tarik Jadaoun conosciuto come Abou Hamza, entrambi partiti per la Siria e di cui le famiglie temono il coinvolgimento.
In Belgio il livello di allerta intanto è stato portato a livello tre su quattro, da oggi i poliziotti dovranno andare in giro sempre almeno in due e con giubbotto antiproiettile. Per il momento “le operazioni sono terminate, ora vedremo se polizia e autorità giudiziarie riterranno che ci sono altre iniziative da prendere”, ha spiegato il ministro degli Esteri Didier Reynders. Gli inquirenti hanno anche fatto sapere che le cellule terroristiche smascherate non avevano legami con l’attacco al Charlie Hebdo.
In tutto le perquisizioni effettuate in Belgio sono state: 2 a Verviers, 6 a Molenbeek, una ad Anderlecht, a Bruxelles, Berchem e Liedekerke. 13 persone sono state arrestate: 1 a Verviers, 9 a Molenbeek, due a Bruxelles ed una a Berchem. A Verviers sono state trovate armi da guerra, tra cui kalashnikov, pistole, munizioni, gsm, vestiti di polizia, documenti falsificati e una notevole quantità di denaro. A Molenbeek: Gsm, armi e munizioni, a Bruxelles esplosivi.
Da settimane la polizia le forze di sicurezza del Belgio sorvegliavano a Verviers un gruppo di jihadisti di ritorno dalla Siria. “Si trattava di una unità operativa che stava pianificando degli attacchi, il rischio era arrivato a un punto mai raggiunto prima e abbiamo dovuto intervenire”, ha spiegato il procuratore federale Eric Van Der Sypt secondo cui un attacco era “imminente”. Obiettivi di questi attacchi proprio le forze dell’ordine che i terroristi volevano colpire uccidendo alcune personalità di alto livello. Ma gli agenti hanno anticipato i fondamentalisti e ieri alle 17 e 45 hanno lanciato la loro offensiva e sono intervenuti nella loro abitazione mentre diversi cecchini presidiavano l’esterno del palazzo.
Secondo fonti governative citate da un giornalista de L’Echo i terroristi erano dei professionisti e non improvvisati, avevano un arsenale imponente, cambiavano spesso auto per non essere seguiti e identificati ed era molto difficile riuscire a intercettare le loro chiamate.