All’indomani della vasta operazione anti-terrorismo condotta in Belgio, anche le istituzioni europee aumentano il livello di allerta nelle proprie sedi e introducono misure di sicurezza supplementari. Non si tratta, assicurano dalla Commissione, della risposta a “minacce specifiche”, di cui “al momento non ci sono indicazioni”, ma piuttosto di una misura precauzionale. “In seguito all’innalzamento del livello di sicurezza in Belgio, accresciuto da 2 a 3, anche la Commissione ha aumentato il livello di allerta”, che è così passato da bianco a giallo, su una scala che vede il rosso come livello di massima allerta, ha spiegato la portavoce dell’esecutivo comunitario, Mina Andreeva.
Sono quindi state introdotte misure di sicurezza complementari come “l’irrigidimento dei controlli di accesso agli edifici e il rafforzamento della presenza di guardie di sicurezza”. Decisioni prese “in coordinamento con le altre istituzioni”, che si stanno muovendo nella stessa direzione. “La Commissione – ha assicurato la portavoce dell’esecutivo Ue – segue da vicino gli ultimi sviluppi in Belgio ed è in contatto permanente con le autorità e la polizia per assicurarsi che le nostre misure sicurezza siano adeguata e il personale sia ben protetto” ma le misure supplementari sono state decise autonomamente dalla Commissione, non su suggerimento delle forze dell’ordine. Anche il Parlamento ha portato il livello di allerta al livello giallo, il che significa che ci saranno più controlli a persone e auto.
Aumentate poi le misure di sicurezza intorno alle sedi dei media internazionali. La polizia belga ha deciso di rafforzare i controlli intorno all’International Press Center (Ipc), il palazzo situato accanto alla sede della Commissione europea dove hanno i loro uffici di corrispondenza le principali televisioni europee, giornali e agenzie di stampa internazionali. Un rafforzamento già reso operativo dopo gli attentati di Parigi ma che sarebbe stato ulteriormente potenziato in seguito agli avvenimenti di ieri in Belgio.