Oltre all’assistenza umanitaria l’Unione europea è intenzionate a contribuire a combattere l’epidemia di Ebola sostenendo anche la ricerca. La Commissione ha annunciato otto progetti sul virus che beneficeranno di un finanziamento complessivo di 215 milioni di euro. Si tratta di progetti incentrati in particolare sulla messa a punto di vaccini e test di diagnosi rapida. Vi è poi un progetto già avviato in Guinea per monitorare la crisi, che ha lo scopo di migliorare la preparazione, la pianificazione e l’efficacia operativa degli interventi nel caso di una futura insorgenza di epidemie o pandemie simili.“Non esistono ancora vaccini o cure contro questa malattia, quindi è urgente impegnarsi ancor più a fondo sul fronte della ricerca”, ha dichiarato Carlos Moedas. Per il commissario alla Ricerca, “grazie ai finanziamenti attinti da Orizzonte 2020 e a quelli forniti dai nostri partner del settore farmaceutico possiamo accelerare lo sviluppo di un vaccino contro il virus e test di diagnosi rapida che aiutino gli eroici operatori sanitari. Sono questi gli strumenti che ci servono per sconfiggere Ebola una volta per tutte”.
Per quanto riguarda i finanziamenti 114 milioni saranno presi da Orizzonte 2020, il programma comunitario di finanziamento della ricerca, mentre i restanti 101 milioni saranno il contributo delle aziende farmaceutiche che partecipano ai progetti.
I progetti vedranno la partecipazione di partner di tutto il mondo (soprattutto europei, africani e nordamericani) e mireranno a sviluppare vaccini (3 progetti) visto che al momento non esiste alcun vaccino brevettato contro il virus dell’Ebola, alla loro produzione su larga scala (1 progetto), alla loro conformità con i protocolli di vaccinoprofilassi (1 progetto) nonché a sviluppare test di diagnosi più rapidi (3 progetti). Attualmente non esiste un test rapido ed affidabile per determinare se una persona abbia contratto l’Ebola o meno. Tre progetti faciliteranno la messa a punto di test di diagnosi rapida in grado di fornire risultati affidabili in appena 15 minuti
Oltre a questi ci sarà poi il progetto Miracle con laboratori mobili sul terreno per la valutazione rapida delle minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari all’interno e all’esterno dell’Ue, nell’ambito del quale è stato ideato uno “scenario biologico” che riproduce fedelmente l’attuale emergenza Ebola e la sua rapida diffusione in Africa occidentale ed è stato studiato il modo in cui affrontarle. Questo scenario è ora tradotto nella pratica, in condizioni operative reali, sotto forma di un laboratorio nelle immediate vicinanze di un centro terapeutico per l’Ebola situato alla periferia di Nzere Kore, in Guinea, in prossimità dei confini con la Liberia, la Costa d’Avorio e la Sierra Leone. Oltre ad aiutare a individuare rapidamente i pazienti affetti da Ebola, il laboratorio si dedicherà a nuove ricerche cliniche su uno dei farmaci più promettenti per la cura della malattia.