La Russia interromperà il flusso di gas attraverso l’Ucraina e lo farà transitare attraverso la Turchia. Se quindi l’Europa vuole ancora usufruire delle forniture di Mosca deve sbrigarsi a costruire le infrastrutture necessarie per il trasporto dal confine greco/turco. È l’annuncio shock che l’amministratore delegato del colosso del gas russo, Alexei Miller ha fatto all’Europa in occasione del primo viaggio in Russia del commissario Ue all’Unione energetica Maros Sefcovic. Un nuovo annuncio a sorpresa dopo quello con cui Mosca, a dicembre, aveva comunicato la decisione di abbandonare il progetti di South Stream.
Il transito attraverso la Turchia, avrebbe fatto notare Miller a Sefcovic, è l’unica via attraverso la quale i 63 miliardi di metri cubi di gas che oggi attraversano l’Ucraina, saranno consegnati. Per questo l’Europa “ha un paio d’anni al massimo” per costruire le infrastrutture necessarie per il collegamento alla Turchia, “una scadenza molto stretta” per cui “i Paesi dell’Unione europea devono cominciare a lavorare immediatamente”, ha sottolineato Miller. Se così non dovesse essere, ha chiarito senza mezze misure l’ad di Gazprom “questi volumi di gas finiranno su altri mercati”.
Una decisione che ha colto di sorpresa il commissario Ue che si è limitato a definirsi “molto sorpreso” e ha sottolineato: “Noi non lavoriamo in questo modo, il sistema e le abitudini di commercio, per come le facciamo noi oggi, sono diverse”. “Credo – ha concluso il commissario – si possa trovare una soluzione migliore”.
Prende nota della decisione di Mosca anche la Commissione Ue che per ora si limita a ricordare a Mosca che l’Ue si aspetta che “gli obblighi derivanti dai contratti in essere vengano in ogni caso rispettati”. Prima di prendere una posizione più articolata, l’esecutivo comunitario “analizzerà i piani in base alla loro sostenibilità economica e fattibilità dal punto di vista delle regole e legale, e le sue conseguenze”, fa sapere la portavoce della Commissione Ue all’energia, Anna-Kaisa Itkonen. La sicurezza energetica nell’Europa sudorientale e in Ucraina “sono di fondamentale importanza e stiamo esplorando anche altre opzioni nella regione”, ha ribadito la portavoce, ricordando che il Gruppo di lavoro di alto livello sull’energia si incontrerà “presto” a Sofia, dato che la Bulgaria, dopo la cancellazione di South Stream, si è proposta come hub del gas per tutta l’area.