Giancarlo Pinchera è stato un ricercatore, un dirigente politico e un ambientalista. La sua storia è quella di un uomo libero da preconcetti. Da ricercatore del Cnen (Comitato nazionale per l’energia nucleare) era partito con l’idea che l’energia nucleare potesse essere l’unica via per garantire alle masse un accesso all’energia a basso costo. Man mano che la strada del nucleare si scontrava con i problemi dello smaltimento delle scorie, della sicurezza degli impianti e della produzione di gas radioattivi, Pinchera ha gradualmente ridimensionato la sua fiducia nell’atomo in favore di un approccio sempre più globale alla questione energetica.
Un percorso che lo ha portato ad abbracciare l’ambientalismo e a convincersi della necessità di una strategia multilivello, che mettesse insieme l’ottimizzazione del sistema di produzione esistente, lo sviluppo di fonti rinnovabili, la razionalizzazione dei consumi. Il tutto affidando alla ricerca scientifica un ruolo determinante nel fornire le basi per le scelte strategiche di politica energetica.
Come sia maturato il pensiero dell’ingegnere è descritto nel libro ‘Giancarlo Pinchera, il pioniere dell’efficienza’, scritto da Pietro Greco e pubblicato da Legambiente nella collana La biblioteca del cigno. Un volume interessante non solo perché interessante è stata la vita di Pinchera, ma soprattutto perché la storia dell’ingegnere si è intrecciata in modo molto stretto alla storia energetica italiana ed europea. Come ricercatore del Cnen e dirigente del Partito comunista italiano, si è occupato di energia nucleare sin dal 1959. Nel corso della sua attività ha assistito – non da semplice testimone – al fiorire dell’idea di una strada tutta italiana al nucleare, di cui era promotore, all’imporsi di una posizione di subalternità dell’Italia agli Usa e al Regno unito, con l’acquisto di centrali ‘chiavi in mano’ (senza cioè la possibilità di acquisire conoscenze e capacità tecniche), e al definitivo(?) tramonto dell’energia nucleare italiana, in seguito al referendum del 1987, che dopo il disastroso incidente alla centrale di Cernobyl sancì l’abbandono dell’atomo.
Tutta questa storia è ripercorsa nel libro di Greco, arricchita da elementi utili a comprendere il contesto, anche internazionale, in cui ha operato il protagonista della biografia. Oltre alla ricostruzione storica, a suscitare l’interesse del lettore è il pensiero di Pinchera, che emerge in maniera chiara dalle pagine di Greco e risulta attualissimo anche a distanza di decenni. La sua idea di una rete europea per l’energia, ad esempio, sta iniziando solo ora a prendere corpo nelle iniziative delle istituzioni comunitarie. O ancora, il suo programma di aumentare il riciclo di materiali e ridimensionare il ricorso alle discariche, elaborato durante l’attività di presidente dell’Ama (l’azienda che gestisce i rifiuti a Roma), rimane ancora un obbietto verso il quale tendere e, purtroppo, con una strada che sembra ancora in salita.
Sfogliare la biografia di Pinchera, dunque, offre una panoramica sulla storia energetica del Paese, fornisce stimolanti spunti di riflessione ancora attuali e, infine, risulta anche divertente grazie ad alcuni aneddoti sulla vita personale dell’ingegnere, come la vicenda che lo ha visto giustificarsi con i vigili urbani, i quali lo avevano fermato per eccesso di velocità, spiegando che stava facendo tardi al suo matrimonio. E’ stato creduto solo dopo aver mostrato le fedi nuziali.