Da portavoce degli affari europei a difensore degli interessi catalani. La nuova vita di Amadeu Altafaj Tardio, nome noto a Bruxelles. Con la Commissione Barroso, Altafaj è stato dapprima portavoce del commissario agli Affari europei, Olli Rehn, e poi – dopo una folgorante carriera – vice capo di gabinetto dello stesso Rehn. Ora, Altafaj – barcellonese, classe 1968 – è fresco “Rappresentante della Regione Catalogna presso l’Unione europea”. Questo, spiegano dagli uffici di Artus Mas, presidente della comunità catalana, significa che Altafaj da qui in avanti “rappresenterà, difenderà e promuoverà gli interessi generali della Catalogna e assumerà le relazioni con le istituzioni comunitarie”. La nomina segue la decisione presa dal governo catalano lo scorso 23 dicembre, quando la Generalitat de Catalunya stabilì di accrescere la propria rappresentanza all’estero, soprattutto in sede comunitaria. “Il momento attuale richiede una più forte posizione politica, di livello elevato e diretto davanti alle istituzioni europee”, la decisione del governo catalano. Da qui la scelta, concretizzatasi nelle ultime ore: Amadeu Altafaj Tardio rappresentante permanente.
Una carriera curiosa, quella di Altafaj. Da dipendente della Commissione europea (lui non è un funzionario, era un giornalista prestato alla burocrazia, ed è uscito con la formazione del nuovo esecutivo comunitario), in veste di portavoce di Rehn ha avuto a che fare con le spinte indipendentiste catalane sforzandosi di non rispondere né esporsi alle domande della stampa. “Non sarà la Commissione europea a dire alla Spagna come organizzarsi al proprio interno”, la replica standard fornita più volte dal podio del Berlaymont. Viene da pensare che la linea di Amadeu Altafaj non cambierà, anche se saranno diversi i toni dell’approccio. L’incarico conferito ad Altafaj corrisponde a una “politica estera” catalana che vede l’apertura di due nuove sedi di rappresentanza in altrettante capitali europee: Roma e Vienna.