Le navi da carico che dalla Turchia sono dirette in Italia rappresentano la nuova via di ingresso utilizzata dai trafficanti di uomini per fare entrare i migranti in Europa. Secondo l’agenzia Ue di controllo delle frontiere (Frontex), “una nuova strada si sta aprendo” per favorire l’ingresso degli extracomunitari nell’Unione Europea. Circa 17 navi da carico sono state intercettate su questa rotta da luglio 2014. Secondo Frontex le grandi navi utilizzate per questo tipo di operazioni, lunghe circa 100 metri, sono spesso acquistate dai cantieri di demolizione e poi fatte salpare dal porto di Mersin in Turchia. Per questa nuova tratta Turchia-Italia le persone pagano fino a 6.000 euro, circa il triplo rispetto al prezzo pagato da coloro che salpano dalla Libia verso l’Europa, servendosi di imbarcazioni più piccole e pericolose.
L’ultimo caso si è verificato la scorsa settimana, quando la guardia costiera italiana e l’operazione Triton di sorveglianza delle frontiere guidata da Frontex ha intercettato le navi da carico Ezadeen e Blue Sky M. 359 migranti, inclusi 60 bambini, sono stati individuati nella prima nave mentre nella seconda erano stipate 796 persone. Secondo le autorità italiane, i criminali sarebbero riusciti a guadagnare fino a 3 milioni di euro solo grazie ai migranti dell’Ezadeen. I rapporti suggeriscono che gli equipaggi o avevano abbandonato le navi o si mescolavano con la folla per evitare di essere individuati dalle autorità.
“Questi eventi sottolineano la necessità di un’azione decisa e coordinata a livello europeo”, ha dichiarato Dimitris Avramopoulos, commissario Ue per l’immigrazione, secondo il quale, la lotta al contrabbando di esseri umani sarà una delle priorità dei prossimi piani sulla migrazione della Commissione Ue. “Stiamo assistendo ad un nuovo tipo di attività che è particolarmente preoccupante, ed è necessario agire rapidamente”, ha affermato Margaritis Schinas, portavoce della Commissione europea. Inoltre, Schinas ritiene che i piani necessari ad affrontare il problema del traffico dei migranti comporterebbero per l’Ue “più mezzi, più strumenti, più soldi”. Per il momento la Commissione Ue continua a monitorare la situazione rimanendo in contatto con le autorità politiche turche.