Dinamismo non deve essere sinonimo di precarietà . E di riflesso, quando si parla di lavoro, non deve tradursi in precariato. Parola di Jyrki Katainen, commissario europeo per la Crescita. E la crescita, a suo giudizio, passa anche e soprattutto attraverso un clima di fiducia che deve investire tutti, lavoratori compresi. “Per dare impulso alla crescita serve fiducia, e dal mio punto di vista la fiducia viene prima di tutto”, dice in occasione della conferenza di inizio anno dell’Alde, il gruppo dei liberali del Parlamento europeo.
“Gli investitori hanno bisogna di fiducia”, ma non solo loro. Ne hanno bisogno anche i lavoratori. “Un mercato del lavoro dinamico non può significare mercato incerto”, scandisce il finlandese. Ma “mercato del lavoro dinamico non può significare neppure dumping sociale”, ovvero l’insieme della pratiche di concorrenza sleale nel mondo del lavoro. “Occorre creare un senso di sicurezza, e quando riformiamo il mercato del lavoro non dobbiamo dimenticarci di questo”. Una sottolineatura, questa, fatta per gli Stati membri, perché spetta ai governi nazionali poi attuare quelle riforme richieste, spesso proprio dall’Europa. “La riforma del mercato del lavoro si rende necessaria”, ricorda Katainen, ma in questa azione di riorganizzazione “va incoraggiato un mercato del lavoro sicuro”. La parola precariato non viene mai pronunciata, ma si sa, a buon intenditore poche parole.