Il cambio tra l’euro e il dollaro è sceso dell’1,2%, toccando l’1,1864 $, il livello più basso registrato da marzo 2006, sulla spinta della delicata situazione greca e delle speculazioni per l’avvio di un quantitative easing in Europa. Sebbene la Bce abbia già tagliato i tassi di interesse ad un livello minimo storico, e abbia anche comprato obbligazioni emesse da società private, non ha ancora avviato un programma su vasta scala di quantitative easing.
Tuttavia, venerdì Draghi ha fatto capire, nel corso di un intervista, che la Bce potrebbe presto iniziare una politica di questo tipo, caratterizzata dall’acquisto di titoli di stato in maniera analoga alle controparti americane e britanniche. Lo scopo è quello di iniettare liquidità nel sistema bancario per stimolare l’economia e far salire i prezzi. “Stiamo svolgendo i preparativi tecnici per modificare le dimensioni, il ritmo e la composizione delle misure nei primi mesi del 2015”, ha dichiarato Draghi nell’intervista con il quotidiano tedesco Handelsblatt. Secondo gli economisti, la Bce potrebbe annunciare l’acquisto di titoli di stato già il 22 gennaio, in occasione del meeting relativo alla politica monetaria, anche se le elezioni anticipate in Grecia potrebbero modificare i piani dell’Eurotower. Il timore a Francoforte è che le elezioni generali greche, previste il 25 gennaio, possano vedere il partito di sinistra anti-austerità Syriza prendere il controllo del paese. Questa possibilità ha scatenato i timori sul fatto che Atene sia in grado di attenersi ai termini del suo piano di salvataggio internazionale e rimanere nella zona euro.